Il Brasile di Pina Bausch al Teatro La Fenice
Lo spettacolo, in abbonamento nella Stagione lirica e di balletto 2007 della Fondazione Teatro La Fenice, avrà quattro repliche: giovedì 12 (turno A) e venerdì 13 (turno E) alle ore 19.00, sabato 14 (turno C) e domenica 15 (turno B) alle ore 15.30.
Água fa parte del ciclo di spettacoli di Pina Bausch dedicati alle città e ai paesi del mondo, iniziato nel 1986 con Viktor (montato per il Teatro Argentina di Roma su invito di Maurizio Scaparro), e proseguito negli anni successivi con coproduzioni ‘in residenza’ a Palermo, Madrid, Vienna, Los Angeles, Hong Kong, Lisbona, ancora Roma, Budapest, Istanbul, il Giappone, la Corea e l’India. In Água Pina Bausch cattura un Brasile in perpetuo movimento, torrido e spettacolare, abitato da un’umanità bruciante di passioni. Un mondo estremo, talora grottesco, sempre traboccante di vitalità. Tanta ironia, un inno all’ineffabile potenza della natura e un universo vivido che risveglia i sensi: anche qui il teatrodanza di Pina Bausch è «tanto rappresentazione della violenza e della repressione quanto celebrazione della vita e del piacere», secondo le parole di Pedro Almodóvar.
PINA BAUSCH
Nata il 27 luglio 1940 a Solingen (Germania), comincia a studiare danza nel 1955 alla Folkwangschule di Essen diretta da Kurt Jooss, dove si diploma nel 1958. Dal 1959 al 1962 grazie a una borsa di studio del DAAD prosegue gli studi alla Juilliard School of Music di New York. Negli Stati Uniti danza con la compagnia di Paul Sanasardo e Donya Feuer, con il New American Ballet e con il Metropolitan Opera Ballet. Nel 1962 rientra in Germania come ballerina solista del Folkwang-Ballett di Kurt Jooss. A partire dal 1968 le sue coreografie entrano nel repertorio del Folkwang-Ballett, di cui diviene direttore artistico l’anno successivo. Nel 1973 diventa direttrice e coreografa del Tanztheater Wuppertal, con cui ancora oggi firma tutte le sue opere. Fra queste ricordiamo Iphigenie auf Tauris, versione coreografica dell’opera di Gluck (1974); Frühlingsopfer su musiche di Stravinskij (1975, presentata a Venezia nel 1985); Die sieben Todsünden, su musiche di Weill e testi di Brecht (1976, a Venezia nel 1985); Blaubart, dall’opera di Bartók (1977, a Venezia nel 1985); Café Müller (1978, a Venezia nel 1985) e Kontakthof (1978, a Venezia nel 1981 e nel 1985); Arien (1979); 1980 - Ein Stück von Pina Bausch (1980, a Venezia nel 1983 e 1985); Bandoneon (1980, a Venezia nel 1985); Nelken (1982, a Venezia nel 1983); Auf dem Gebirge hat man ein Geschrei gehört (1984, a Venezia nel 1985); Viktor (1986 in coproduzione con il Teatro Argentina di Roma, a Venezia nel 1992); Palermo Palermo (1989 in coproduzione con il Teatro Biondo di Palermo); Der Fensterputzer (1997 in coproduzione con la Hong Kong Arts Festival Society e il Goethe-Institut di Hong Kong); Água (2001, in coproduzione con il Brasile, il Goethe-Institut di São Paulo ed Emilio Kalil); Für die Kinder von gestern, heute und morgen (2002, presentato a Venezia nel 2005); Nefés (2003, in coproduzione con l’International Istanbul Theatre Festival e la Istanbul Foundation of Culture and Arts); Ten Chi (2004, in coproduzione con la Saitama Arts Foundation e il Nippon Cultural Center); Rough Cut (2005, in coproduzione con il LG Arts Center e il Goethe-Institut di Seul); Vollmond (2006); Ein Stück von Pina Bausch (2007, in coproduzione con i Goethe-Instituten dell’India). Oltre ai lavori prodotti con il Tanztheater Wuppertal, Pina Bausch ha curato la regia dell’opera Il castello di Barbablù di Bartók diretta da Pierre Boulez per il Festival di Aix-en-Provence (1998), ha ripreso con il Ballet de l’Opéra National de Paris le sue coreografie di Le sacre du printemps e Orpheus und Eurydike (1997 e 2005) e ha partecipato ai film E la nave va di Federico Fellini (1982) e Hable con ella di Pedro Almodóvar (2001). Il 20 giugno 2007 le è stato conferito il Leone d’oro alla carriera del 5. Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia.