Invasi per la raccolta d’acqua contro la siccità
“La crisi idrica è strutturale, non si tratta più di un’emergenza”. Il Ministro delle politiche agricole, Paolo De Castro ha sintetizzato così la situazione idrica italiana intervenendo all’assemblea, che, non a caso, quest’anno si interroga sul ruolo dell’acqua, il fattore chiave per uno sviluppo sostenibile. Un concetto ribadito anche dall’altro importante ospite della convention, il Ministero dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che ha ricordato come “il sistema idrico sia un’infrastruttura del paese e come la ristrutturazione della rete irrigua e degli acquedotti debba essere una priorità”.
L’odierna assemblea è caduta proprio nel mezzo dell’ennesima ondata di calura africana.
“Piove leggermente meno, ma in modo sempre più tropicale. I frequenti e improvvisi rovesci d’acqua non vanno a dissetare un territorio che è sempre più riarso – ha commentato Angelo Venturelli, presidente del Consorzio di Bonifica AdigeGarda – il livello del lago di Garda sta raggiungendo livelli preoccupanti. L’agricoltura è il principale utilizzatore d’acqua, dato che l’84% della produzione agricola nazionale è coltivato con acqua irrigua e non può più dipendere dal livello degli invasi naturali o dalle nevicate sui rilievi, soprattutto con i cambiamenti climatici in atto: dobbiamo costruire piccoli invasi per la raccolta delle acque, che siano funzionali alla ricarica delle falde e a “coltivare” la biodiversità” in assoluta sintonia con l’ambiente naturale come già recita il Piano Idrico Nazionale. Invasi gestiti assieme alle imprese agricole e agrituristiche ed alle associazioni ambientaliste in modo che divengano un ulteriore motore di moderna economia e di occupazione secondo un modello di sviluppo sostenibile ma competitivo. Una rete di piccoli invasi aziendali realizzabile solo dai Consorzi di Bonifica, gli unici ad aver accumulato le competenze e le conoscenze necessarie in decenni di gestione della risorsa acqua”.
La situazione sul territorio veronese è aggravata ulteriormente dalla caratteristica della composizione del terreno della provinciale, che è molto ghiaioso. Un aspetto ottimale per le colture specializzate e ad alto valore aggiunto, quali quelle frutticole e orticole, ma che implica una modesta capacità di trattenere l’acqua.
La rete di canali e condotte dei due consorzi, lunga 1559 chilometri, raggiunge 41.864 ettari di coltivazioni, circa il 40% della superficie coltivata scaligera.
Confidando, dunque, che il caldo e l’assenza di precipitazioni non si prolunghi più di una ventina di giorni, altrimenti la situazione diverrà allarmante, procede lo studio finanziato lo scorso dicembre dalla Regione del Veneto che dovrebbe portare all’individuazione di alcuni siti sensibili che potranno essere utilizzati come bacini di invaso “Stiamo lavorando al progetto – spiega Flavio Leso, Presidente del Conagro, il Consorzio di Bonifica Agro Veronese Tartaro Tione - ma i tempi sono lunghi. Per ora ci stiamo dirigendo verso ex cave dimesse, anche se non è semplice, perchè dovremo fare tutte le verifiche necessarie per accertarci che possano essere utilizzabili ai nostri fini”.
Una caratteristica tutta veneta, quella della forte articolazione delle reti di distribuzione dell’acqua ad uso agricolo che sono gestite in toto dai Consorzi di Bonifica, i quali le mantengono in perfetto stato per garantire che nulla possa frenare il percorso delle quantità d’acqua, anche se contenute e minime.
“Siamo stati graziati, il mese scorso, dai temporali e dalle nevicate in Trentino Aldo Adige, che hanno ridato fiato ai bacini alpini, riportando la portata dell’Adige a livelli accettabili – sottolinea Leso - l’acqua nei nostri canali c’è e ci stiamo attrezzando per i prossimi mesi, se la situazione dovesse peggiorare”.
I livelli dell’Adige sono tenuti sottostretto controllo quotidianamente poichè la riduzione della portata nei mesi estivi avrebbe come conseguenza anche la riduzione dei livelli della rete idrica minore, ovvero, nella pianura veronese, di Tartaro, Tione e risorgive, che sono alimentati principalmente dalle acque di risulta dell’irrigazione dei terreni delle colline e della media e alta pianura scaligera.
“La nostra speranza- conclude Leso- è che, come nel 2003, l’Adige non ci abbandoni. Nonostante il caldo torrido e la siccità, noi non abbiamo sofferto gravi problemi. Ci auguriamo che per l’estate 2007 il nostro fiume non ci tradisca”.
Consorzio di Bonifica Adige Garda, P.zza S.Niccolò 3, 37121 Verona – Tel. 045 800 26 20
Consorzio di Bonifica Agro Tartaro Tione, P.zza S.Niccolò 3, 37121 Verona – Tel. 045 800 43 92
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