Futuro agricoltura: le macchine buone lo dipingono di blu
L’iniziativa organizzata da Veneto Agricoltura con la collaborazione di AIGACOS, Università di Padova e “Terra e Vita - Il Sole24ore”, ha visto la partecipazione di oltre 20 aziende provenienti da tutta Europa per dimostrare che anche in agricoltura si può tutelare l’ambiente. Le macchine agricole presentate e messe all’opera dalle diverse aziende hanno dimostrato di aver dato una svolta al modo tradizionale di fare agricoltura. L’utilizzo di strumenti agricoli “invasivi” come l’aratro, che solcavano il terreno in profondità e l’utilizzo di fertilizzanti non naturali, hanno lasciato spazio alla cosiddetta agricoltura conservativa, dove gli interventi sono ridotti al minimo.
I “trattori Blu” sono dotati oggi di cingolati in gomma o di ruote larghe per distribuire meglio il peso e non segnare il suolo, le attrezzature sono studiate per macinare leggermente i resti delle colture che diventano così fertilizzante naturale a costo zero. Con questa metodologia è possibile seminare utilizzando la tecnica a minima lavorazione o su sodo. Nel primo caso la lavorazione del terreno avviene operando soltanto nei primi cinque centimetri di suolo; nel secondo caso invece, il terreno non viene “mosso”, permettendo così di procedere direttamente alla semina. I vantaggi si concretizzano in meno interventi, meno macchine da utilizzare e meno consumi che si traducono non solo in benefici per l’ambiente ma anche per l’azienda agricola, che avrà meno costi a parità di raccolto.
Tra le due soluzioni non ci sono differenze significative nella qualità e quantità del raccolto - ad esempio per il frumento la produzione ad ettaro tra le due tecniche rimane praticamente invariata: 58,3 q/ha su minima lavorazione 58,9 q/ha su sodo -, ma per quest’ultimo il reddito lordo risulta superiore di circa 120 euro per ettaro, in virtù della riduzione dei consumi di gasolio e della semplificazione del parco trattori e attrezzature.
Ad arricchire ulteriormente la mattinata è stata la dimostrazione sull’utilizzo del compost; frutto di un progetto ARPAV – Veneto Agricoltura, è stato presentato anche il logo del Compost Veneto di qualità. Grazie all’utilizzo di scarti dell’agricoltura è possibile creare un prezioso fertilizzante, il compost appunto, chiudendo così un ciclo virtuoso delle sostanze organiche che la società moderna aveva interrotto eliminando molti degli “scarti” utili per l’agricoltura. La tecnologia poi mette oggi a disposizione macchine efficienti, capaci di distribuire il compost in modo omogeneo ed ottimale sui campi.
Il C.Ufficio Stampa
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