IV° Rapporto Statistico sul Veneto
26/07/2007
“La statistica è materia affascinante e particolarmente utile per chi vuole agire sapendo. Noi, grazie a questi studi, l’abbiamo fatto e oggi possiamo dire due cose: la prima è che il Veneto è una Regione bene amministrata anche grazie all’utilizzo di dati e ricerche puntuali ed affidabili; la seconda è che avevo ragione io quando, a fronte dei foschi panorami di declino che venivano descritti da osservatori, studiosi, sociologi, politici in perenne campagna elettorale e Pulitzer dell’informazione, dicevo che non era vero. Lo dicevo perché ogni volta chiamavo e miei statistici che mi davano numeri e chiavi di lettura corretti, come quelli che vengono presentati oggi”. Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan, intervenendo a Venezia alla presentazione del IV° Rapporto Statistico sul Veneto, elaborato dalla Direzione regionale Statistica e illustrato alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia di fronte a non meno di 300 tra pubblici amministratori, esponenti della società e dell’economia, studiosi, docenti universitari, e giornalisti alla presenza, tra gli altri, dell’Assessore alle Politiche Economiche con delega alla Statistica Fabio Gava. Dopo avere lo scorso anno fotografato un Veneto in fase di trasformazione, l’edizione 2007 del Rapporto fornisce uno spaccato della realtà regionale, esaminata questa volta nell’ottica della competitività, considerato uno degli elementi fondamentali per lo sviluppo futuro. “Questa quarta edizione del Rapporto – ha sottolineato Gava – dimostra una linea di tendenza costante della trasformazione socioeconomica, vissuta dal Veneto con una vitalità che ha permesso di reagire alle difficoltà create dalla globalizzazione internazionale”. Tra i molti interessanti elementi che emergono dalla ricerca, Gava ne ha evidenziati alcuni. In primo luogo, gli investimenti per ricerca e innovazione, che in un quadriennio in Veneto sono cresciuti del 43,5% rispetto al 25% circa dell’Italia e dell’Unione Europea, il che indica come il Veneto, a medio termine, possa diventare una delle Regioni leader a livello internazionale nell’economia della conoscenza. Positivo anche il dato che indica un forte arretramento della dispersione scolastica (una “piaga” del Veneto sino a pochi anni fa) e un aumento delle lauree scientifiche, che hanno superato la media nazionale. Arretra anche il fenomeno della delocalizzazione alla ricerca dei bassi costi, mentre si rafforza sempre di più l’internazionalizzazione più virtuosa, cioè la presenza all’estero di imprese con precise strategie di penetrazione commerciale ed economica. Gava ha infine posto l’accento su un dato significativo che s’inserisce prepotentemente nel dibattito in corso sui “costi della politica”. Per il proprio funzionamento il settore pubblico nel Veneto (tutte le Amministrazioni di vario livello) spende “solo” il 38,6% del Pil regionale, contro una media nazionale del 50% ed un valore record della Calabria che si assesta al 67%. “Si può e si deve fare sempre meglio – ha sottolineato Gava – ma questi dati scientificamente elaborati ci dicono che la cosiddetta ‘casta’ è meglio cercarla altrove che non in Veneto”.