Turismo: enogastronomia vale 20 mld e traina settore
Si tratta di una carta importante che l’Italia può giocare per richiamare italiani e soprattutto stranieri, tenuto conto del fatto che per oltre i due terzi (68%) dei vacanzieri lo “shopping del gusto” è tra i fattori di scelta di una destinazione sulla base dei dati dell'Osservatorio internazionale del turismo enogastronomico.
Ma trascorrere il tempo libero a tavola o sorseggiando del buon vino è uno degli sport preferiti anche dagli italiani in vacanza a conferma dell’importanza del cibo durante le vacanze che ha un valore non solo per l’alimentazione ma rappresenta anche un elemento culturale del territorio e un fattore sociale che favorisce la convivialità. Peraltro secondo un sondaggio on line sul sito www.coldireti.it nei luoghi di vacanza la maggioranza degli italiani conquista il partner a tavola con la cena romantica che è considerata in cinque casi su dieci la miglior garanzia di successo. Dalla mappa regionale dell’enogastronomia si evidenzia - precisa la Coldiretti - che il Piemonte è leader nell’offrire ai turisti la più ampia possibilità di scelta tra vini Doc e Docg come Barolo e Barbaresco, ma anche nelle località legate ad uno specifico prodotto con il maggior numero di città del vino, del biologico e del pane, mentre la Toscana vince su tutti nella gamma di prodotti tradizionali censiti come il fagiolo zolfino, nel numero di città dell’olio e soprattutto nella possibilità per i vacanzieri di acquistare direttamente dagli agricoltori prodotti genuini come vino, olio, ortofrutta e formaggi. L’Emilia Romagna - continua la Coldiretti - con 25 riconoscimenti europei si classifica in pole position nel numero di prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) con il prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano che prevalgono su tutti per notorietà e peso economico. Mentre nei percorsi enogastronomici delimitati con le strade del vino e dei sapori si mettono in luce - rileva la Coldiretti - il Veneto e la Puglia che, per i vini il primo e per gli extravergini il secondo, conquistano la leadership su tutte le altre regioni.
L’immagine stessa del paesaggio Made in Italy tanto amato dai turisti - continua la Coldiretti - è fortemente segnata dalle dolci campagne delle Marche e dell’Umbria modellate dagli oliveti e dai vigneti, dagli equilibri cartesiani dei colli del Chianti tra Siena e Firenze, i pascoli degli altopiani di Asiago e le malghe bellunesi, i terrazzamenti delle Cinque Terre in Liguria, gli straripanti limoneti della Penisola Sorrentina e l’ordine geometrico dei meleti della Val di Non in Alto Adige.
Puntare sull’enogastronomia locale - conclude la Coldiretti - significa anche diversificare ed estendere l’offerta turistica nazionale, oltre le tradizionali mete delle città d’arte e delle spiagge, a favore dei piccoli comuni che coprono un territorio dove grazie all’agricoltura si “coltiva” oltre la metà della produzione agroalimentare nazionale che ha reso celebre il Made in Italy nel mondo.
COLDIRETTI