Nell’ambito delle iniziative assunte per fronteggiare il sempre più frequente ripetersi di situazioni di emergenza idrica, la Regione del Veneto ha adottato due provvedimenti, il primo dei quali costituisce, con decreto del 7 agosto a firma del Presidente, Giancarlo Galan, la Cabina Tecnica di Regia regionale, il secondo approva, su proposta dell’Assessore alla Difesa del Suolo, Giancarlo Conta di concerto con l’assessore alla Protezione Civile, Elena Donazzan, il Piano di interventi per fronteggiare le crisi idriche. Per quanto riguarda la Cabina Tecnica di Regia, costituita nell’ambito dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2007 e già riunitasi per un primo esame dell’attuale situazione delle risorse idriche e delle possibili azioni da attuarsi, essa è composta, oltre che dalla Regione del Veneto con funzioni di coordinamento, anche dai Ministeri dell'ambiente, delle politiche agricole e dello sviluppo economico, dall’Autorità di bacino del fiume Adige, dall’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta Bacchiglione, dall’Unione Veneta Bonifiche, TERNA S.p.A., ENEL Produzione S.p.A., dal Corpo Forestale dello Stato, l’ARPAV e Veneto Acque SpA. Relativamente al Piano, esso prevede 97 interventi per un importo complessivo di € 521.324.114, di cui € 291.008.713 già finanziati, mentre per i restanti € 230.315.401 verrà richiesto uno specifico finanziamento alla Protezione Civile nazionale. Nello specifico sono previsti interventi per il contrasto della risalita del cuneo salino, per la costituzione di nuove riserve idriche, per il recupero dei livelli di falda, per potenziamento e razionalizzazione degli acquedotti, per il contenimento dei consumi idrici in agricoltura, per attrezzature ed impianti per la fornitura idrica potabile, per il riuso di acque reflue e per interventi non strutturali. “La costituzione della cabina di Regia – spiega l’Assessore Giancarlo Conta– sta ad indicare, ancora una volta, l’attenzione che presta la Regione del Veneto ai problemi della gestione della risorsa idrica. Vorrei ricordare – precisa – che quest’anno abbiamo avuto un inverno in cui è piovuto pochissimo e le piogge primaverili e anche quelle di questi giorni, non sono state certo sufficienti a colmare completamente il deficit, che si è andato a sommare ad una condizione dell’uso delle risorse già strutturalmente delicata. Se nei bacini del Piave ci sono ancora sufficienti riserve, nel Brenta siamo invece al limite e forse si dovrà arrivare al razionamento dei prelievi irrigui. Difficile è la situazione anche per l’Adige – prosegue – dove in questi giorni le basse portate del fiume, spesso al di sotto degli 80 metri cubi al secondo, creano non pochi problemi agli acquedotti di Rosolina e Chioggia. Dovremo abituarci a queste situazioni – sottolinea ancora Conta – dovute in gran parte ai cambiamenti climatici. Molto importante è che si attuino concrete azioni per il risparmio idrico e tutti noi dobbiamo imparare che l’acqua non è una risorsa infinita, ma un bene prezioso da usare con cura e parsimonia. Le azioni di emergenza, sicuramente utili, non sono però sufficienti – conclude Conta –, è necessario che si realizzino opere, opere che consentano di immagazzinare più acqua nei periodi piovosi, di utilizzare tecnologie meno idroesigenti, di ricaricare le falde, di assicurare la distrIbuzione di acqua potabile di buona qualità, in sostanza opere che diano una risposta strutturale al problema. Proprio per questo la Giunta Regionale nell’ultima seduta ha approvato il Piano degli interventi per contrastare la siccità.”