Facciamo il punto sulla crisi finanziaria
Nel mirino in particolare il ruolo svolto da colossi come Moodys, Standard & Poor's ed altre primarie agenzie di rating.
Ricordiamo che i mutui subprime sono i mutui "non di prima scelta", concessi a chi non ha garanzie solide circa la capacità di rimborso.
Con molti possessori di mutui "subprime" che non sono più in grado di pagare le rate, il risultato è che l'immobile che stavano acquistando gli viene sequestrato e venduto ad aste giudiziarie, trascinando cosi giù il valore complessivo degli immobili. Questo perché in un'asta giudiziaria, si cerca di vendere velocemente, e non ad un prezzo elevato o "di mercato". Se le aste giudiziarie iniziano ad essere un numero rilevante, succede che se uno vuole vendere un immobile deve ridurre il prezzo che può aspettarsi di incassare.
Nonostante ciò, non è ancora il caso, almeno in Europa di farsi prendere dal panico; servono occhi aperti per qualche settimana, in modo da capire meglio cosa faranno i mercati, anche come conseguenza delle azioni di "ammortizzazione" che le varie banche centrali stanno mettendo in atto in questi giorni.
Con i consumatori distratti dalla corsa della benzina, il rientro dalle ferie rischia di essere amarissimo per il carrello degli italiani; le grande aziende e i big della distribuzione stanno mettendo a punto i listini dei prossimi mesi.
Dai produttori di latte che hanno chiesto un aumento medio dall'8 al 12%, alla pasta con gli incrementi spalmati a rate tra il 20-25%; al pane, caffè, burro, carne e formaggi +10%.
"I minacciati aumenti del pane e della pasta non trovano alcuna giustificazione. Gli incrementi di prezzo dei cereali, oltre che modesti, a stento arrivano alle quotazioni di dieci anni fa, a fronte di costi di produzione cresciuti nello stesso periodo di oltre il 25 per cento". È quanto segnala la Confederazione italiana agricoltori (Cia).
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