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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Delta del Po: si chiude la rassegna Parco Delta Jazz

10/09/2007
Tre concerti per riscoprire tre preziosi organi ottocenteschi custoditi nelle chiese del Delta del Po. Con questo breve percorso nel patrimonio dell’artigianato artistico-musicale del nostro territorio, il 15 settembre a Porto Tolle, il 22 a Loreo, il 23 a Porto Viro, si chiude la rassegna Parco Delta Jazz, che con oltre trenta appuntamenti ha accompagnato l’estate nei nove comuni del Delta polesano. La chiusura è in linea con l’impronta della rassegna, proposta dall’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po per promuovere i luoghi dell’area protetta, per dare attenzione e visibilità per l’intera estate alle ricchezze, non solo naturalistiche, di questa terra unica e bellissima.

Un itinerario guidato da Ente Rovigo Festival nel jazz e nello swing, ma anche nella musica balcanica, nella samba e nella bossanova, nello swing manouche anni Trenta, nelle influenze del pop e della tradizione africana. E che, nell’incontro tra le diverse forme e i linguaggi della musica, si è arricchito quest’anno di una sezione che si è spinta fino alla musica lirica, alla musica da camera e alla musica d’organo, grazie al Conservatorio di Adria “Buzzolla” che ha curato la sezione “Parco delta jazz e dintorni…”.

“Parco Delta Jazz consente di vivere questa terra in modo innovativo” – osserva il presidente dell’Ente Parco, Federico Saccardin, tracciando un bilancio dell’edizione – “per cui accade che, grazie al parco, le persone si incontrano, vivono esperienze culturali: questo significa che il parco crea comunità. Il progetto di Parco Delta Jazz, in ta senso, si è rivelato tra le proposte più riuscite”.

Anche nell’obiettivo di diffondere sempre più la consapevolezza di quale ricchezza racchiuda l’area del nostro Delta., anche sul fronte turistico e del sistema produttivo: “E’ una consapevolezza che cresce – prosegue Saccardin – man mano che le iniziative si consolidano. Un processo forse non velocissimo, ma inevitabile”.

Parco Delta Jazz si propone come modello organizzativo nelle strategie di valorizzazione del territorio. Un sistema a rete che all’Ente Parco affianca l’esperienza di Ente Rovigo Festival come organizzatore di eventi musicali, di teatro e danza (Deltablues, Opera prima, Tra ville e giardini, Vetrina danza), la Fondazione Cassa di Risparmio, le associazioni di categoria Ascom, Coldiretti, Cna, Polesine innovazione (azienda speciale della Camera di commercio) e i nove Comuni dell'area: Adria, Ariano Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po.

Sandro Quadrelli, presidente di Ente Rovigo Festival: “Quest’anno si è stretto ancora di più il rapporto con i Comuni del parco, anche con i Comuni più piccoli che nella passata edizione hanno fatto fatica ad essere nel progetto e che invece quest’anno hanno contribuito attivamente” .

E il riscontro, aggiunge, si è avuto: “Questa sinergia tra tutti i soggetti del parco ha dato più forza al territorio. Anche grazie all’esperienza di Parco Delta Jazz, il ministero per i Beni culturali ha scelto di finanziare un programma della Regione Veneto per il biennio 2008/2009, Veneto dal vivo, che permetterà di destinare nuove risorse economiche per gli eventi culturali di promozione del parco”.

Andrea Boschetti, direttore artistico di Parco Delta Jazz, chitarrista e tra gli animatori del Rovigo Jazz Club: “Si è visto ancora di più quest’anno che la forza di questa rassegna è l’itinerario, in particolare nei luoghi meno istituzionali, penso alle piazze, alle corti, anche alle spiagge e agli argini a ridosso delle sacche e a tutti quegli spazi, particolari, poco conosciuti, del Delta del Po. Questo ci ha permesso di costruire un percorso musicale, con un’attenzione sia alla tradizione del jazz che alle più diverse e nuove influenze. La soddisfazione più grande l’abbiamo avuta dalle persone che ci hanno contattato nel nostro spazio su ‘My space’ che ci hanno dimostrato come una rassegna ricca di date, in luoghi sempre diversi, possa diventare un riferimento abituale nelle scelte del proprio tempo libero”.

Sono piaciute, spiega Boschetti, le serate in spiaggia (i “Percorsi jazz sulla sabbia” a Rosolina e a Barricata) “ed è stato bello vedere che nonostante la seconda sia stata funestata dalla pioggia, molti abbiano voluto esserci ugualmente”. Accanto ai nomi più prestigosi (Scott Henderson, Matt Wilson, David Kikoski, Ares Tavolazzi, Corey Harris, Carlo Atti; e la Banda Osiris proposta all’interno di ‘Parco Delta Jazz e dintorni’), si è potuto ascoltare alcuni tra gli artisti più interessanti del nostro territorio: la River Swing Orchestra, big band del Delta del Po, i Blu Lounge di Marco Putinato e Mauro Mantoan, poi Barbara Fortin, Giorgio Panagin, Riccardo Marchetto, Luca Marcello, Riccardo Paio. Da ricordare anche la lezione concerto a Santa Maria in Punta dedicata all’opera di Renzo Fusetti, pioniere del jazz in Polesine e instancabile promotore di cultura musicale.

Quale potrebbe essere ora lo sviluppo artistico della rassegna? Boschetti: “In questo itinerario nella musica e nel territorio, vorremmo poter coinvolgere quei grandi musicisti, ora un po’ usciti dai grandi circuiti. Mi piacerebbe restituire quel dovuto rispetto ai tanti, sia in Italia che all’estero, ingiustamente trascurati, e coinvolgerli in progetti particolari, ad hoc per loro”.

Per Davide Masarati, docente del Conservatorio di Adria ‘Buzzolla’ e direttore artistico della sezione ‘Parco Delta Jazz e dintorni’ è stato “interessante e stimolante inserirsi in modo armonico, con eventi di qualità che non fossero jazz, nel calendario della rassegna”. Masarati cita la straodinaria esibizione della Banda Osiris, con il doppio appuntamento lo scorso 31 luglio al Museo della Bonifica di Ca’ Vendramin e poi a Ca’ Tiepolo: “Siamo riusciti ad attrarre pubblico, venendo incontro alle esigenze delle amministrazioni comunali: dunque nei luoghi di pregio, ma anche nelle realtà più isolate, valorizzando gli spazi di aggregazione delle comunità”.

Per quanto riguarda l’aspetto più propriamente formativo, Masarati osserva: “Quando eventi nascono dopo un lavoro d’orchestra di cinque mesi e poi si riempie il teatro (come nel caso dello spettacolo di Paolo Cevoli, a maggio) il messaggio diventa più forte per un allievo. Non solo, queste rassegne significano esperienza e creano spunti formativi: l’allievo impara ad ‘ascoltare’ lo spettacolo, ad assecondare i cambi di ritmo, le improvvisazioni”.

‘L’opera pia, il melodramma e la musica organistica’ è il titolo del breve percorso (ingresso gratuito, inizio concerti alle 21.30) che, a partire da sabato 15 settembre a Porto Tolle (Chiesa di Ca’ Venier), offrirà la possibilità di scoprire tre preziosi esempi dell’artigianato organistico dell’Ottocento. Gli altri due appuntamenti sono il 22 a Loreo (Chiesa della Santissima Assunta) e il 23 a Porto Viro (Chiesa di San Bartolomeo Apostolo). Il primo appuntamento vedrà Alessandro Albenga, docente del conservatorio “Buzzolla” di Adria, eseguire con il bellissimo organo Bazzani della chiesa di Ca’ Venier alcuni tra i brani più significativi del Melodramma sacro dell’800, l’Opera pia appunto. La Chiesa della Santissima Assunta di Loreo e la Chiesa di San Bartolomeo Apostolo di Porto Viro sono accomunate dal possedere due organi, opera di Gaetano Callido, il più celebre organaro veneto. Entrambi gli strumenti sono stati recentemente restaurati con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.



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