Una Stagione ideale al Teatro Comunale di Belluno
Ma entriamo nel merito dei dieci spettacoli proposti, in apertura, come già ricordato Nicola Piovani e Vincenzo Cerami raccontano Il Signor Novecento (3 e 4 novembre). Con la brillante complicità di Lello Arena, ci inoltriamo negli angoli impolverati dall’emozione del ricordo, in cui la grande musica di Piovani, eseguita dal vivo dall’Orchestra Aracoeli, da lui diretta, è protagonista.
Orotagonista della commedia Il Sorriso di Daphne (24 e 25 novembre), è il Prof. Vanni, botanico, che nei sarcastici battibecchi con la sorella, nell’ultima relazione amorosa con una giovane allieva, ormai costretto su di una sedia a rotelle, rintraccia ancora un sorriso, terribile e salvifico simile a quello della ninfa Daphne al suo incontro con Apollo. Cosi si dispiega il tema della pluripremiata commedia di Vittorio Franceschi (Premio Enrico Maria Salerno 2004 – Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro e Premio Ubu 2006) che protagonista in scena insieme a Laura Curino e Laura Gambarin, dà vita ad una struggente, intensa partitura scenica che restituisce al teatro l’autenticità di un gesto d’amore.
Amore e odio, sono invece i sentimenti che percorrono la complessa relazione tra madre e figlia in Sinfonia d’Autunno (1 e 2 dicembre), spettacolo che si avvale di due interpreti d’eccezione: Rossella Falk e Maddalena Crippa. Scritto da quello straordinario conoscitore di sentimenti che fu Ingmar Bergman, il testo racconta di un amore speciale: quello tra una donna, che ricerca l’assoluto nella pratica artistica, e sua figlia, che a sua volta lo ricerca nella relazione con la madre.
In chiusura di 2007 Pensaci, Giacomino! (22 e 23 dicembre) di Luigi Pirandello. Il Prof. Toti ama Lillina come una figlia e per questo la sposa, per sottrarla allo scandalo di una gravidanza fuori dal matrimonio. Giacomino, l’innamorato di Lillina, padre del bambino, è regolarmente ricevuto in casa, il figlioletto potrà godere così ad un tempo dell’affetto di un nonno e di quello di un padre. Ma il perbenismo borghese non tollera ciò che l’amore consente.
Il 23 e 24 gennaio in scena Le voci di dentro testo di Eduardo De Filippo scritto nel 1948 che dà espressione a quei silenzi dell’anima prodotti dal fragore delle bombe e dalla paura. Nel magnifico impianto registico di Francesco Rosi, Luca De Filippo è l’incisivo protagonista di una delle commedie più ricche di simboli e di significati di tutta l’opera eduardiana.
Sullo sfondo di una insolita Serenissima si consuma l’ambigua vicenda de Il Mercante di Venezia (16 e 17 febbraio) di Shakespeare. Se da un lato la cruda raffigurazione dell’usuraio ebreo, magistralmente interpretato da Eros Pagni, si accompagna alla critica della comunità veneziana schiava del denaro, dall’altro la commedia si apre a squarci improvvisi, in cui l’amore, motore di un’azione serrata, si fa pura energia creativa.
Gioco complesso, raffinato, estremo come la vita è quello sotteso al monumentale Faust di Goethe (26 e 27 febbraio), che non poteva conoscere miglior interprete di Glauco Mauri.
La ricerca di quiete, di un tempo che si rivela smarrito per sempre, muove, in tutt’altro orizzonte, il ritorno in Patria del protagonista della commedia Quando al paese mezogiorno sona (8 e 9 marzo) di Palmieri. In un Veneto, di cui riconosciamo luoghi e atmosfere, si registrano i mutati rapporti tra le persone, in nome di un’ambizione di ricchezza assai diffusa che guasta le relazioni e altera la vita delle comunità campestri. Il miracolo economico del nord-est è ancora lontano e la commedia, scritta nel 1936 e interpretata da un ottimo cast di attori, ci restituisce con sagacia e ironia un affresco di un tempo, poi, non così lontano.
In epoca classica approdiamo invece con Le Donne in Parlamento di Aristofane (15 e 16 marzo), che nell’audace allestimento di Serena Sinigaglia, sa ancora parlarci, per paradosso, dei guasti del potere. Ritmi spumeggianti, scene corali che ci travolgono, una perizia attorale di rilievo, ci restituiscono, in un contesto scenografico di preziosa originalità, un testo che mantiene integri, a distanza di 2399 anni, la sua vivacità e il suo acume.
Il degrado di un sistema politico e sociale affliggeva Aristofane come Marco Paolini oggi.
Nello spettacolo Miserabili - Io e Margaret Thatcher - , l’ultimo in cartellone, incontriamo, l’autore e interprete, accompagnato dai Mercanti di Liquore, ed è un incontro autentico e appassionato in cui monologhi e canzoni scandiscono le metamorfosi della società italiana a partire dagli anni Ottanta.
Prezzi invariati rispetto alla scorsa Stagione e tante agevolazioni per gruppi scolastici, under 24, over 65, militari. Inoltre si rinnovano le proposte dell’abbonamento in loggione (a euro 90,00) e dell’abbonamento Under 24 che offre ai giovani la possibilità di seguire un itinerario di sei spettacoli nella storia del teatro da Aristofane ai contemporanei a euro 42,00.
CAMPAGNA ABBONAMENTI presso il Teatro Comunale di Belluno (11-13 e 17-20, dal lunedì al sabato): rinnovi con diritto di prelazione da sabato 15 a sabato 22 settembre, nuovi abbonamenti prenotazione da subito, ritiro da sabato 29 settembre a sabato 6 ottobre.
INFO 0437-943303.