Soddisfazione è stata espressa a nome della stampa specializzata da Carlo Morandini, presidente dell’ARGA FVG, per l’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge che introduce la nuova denominazione “Tocai Friulano” per il Tocai prodotto nel Friuli Venezia Giulia, e consente così ai produttori vitivinicoli l’uso, seppur modificato, del nome Tocai anche dopo il 31 marzo del 2007. Ovvero dopo il termine stabilito dalla UE, oltre il quale, sul territorio europeo, viene concessa la commercializzazione del solo Tocai ungherese, mentre nel contempo viene vietato l’impiego del nome Tocai per il vitigno autoctono friulano. Grazie alla nuova norma, infatti, i viticoltori del Friuli Venezia Giulia potranno ora commercializzare il vino realizzato con le uve di Tocai da poco raccolte con una denominazione che non solo poco si discosta da quella originale, ed evita così confusione tra i consumatori, ma vede inserita nel nome anche la dicitura “friulano”. Ovvero l’indicazione della provenienza territoriale del prodotto enologico. Assicurando così a questo vino un riconosciuta paternità. Tuttavia, per il futuro, le cose potrebbero non essere così semplici. Se infatti il Consiglio regionale, con l’approvazione della norma a larga maggioranza, ha agito per una giusta difesa di un elemento del patrimonio del Friuli Venezia Giulia, ovvero un vitigno autoctono prodotto su queste terre da secoli e registrato, come gli altri ufficialmente riconosciuti, nel registro nazionale delle uve e dei vini, il Governo ha ora però sessanta giorni di tempo per impugnare la nuova legge regionale davanti alla Corte Costituzionale. In quanto la nuova norma sovrasta le competenze dello Stato. Resta dunque da vedere se il Governo accetterà la scelta della Regione, dopo che il regolamento numero 382, approvato su richiesta della stessa, ha abolito l’uso della denominazione Tocai introducendo quella di “Friulano”. Nel frattempo, i viticoltori possono comunque tirare un sospiro di sollievo, perché i tempi dell’eventuale pronunciamento della Corte consentirebbero probabilmente un’ulteriore vendemmia con la denominazione Tocai Friulano. Tuttavia, altri dubbi che attanagliano il mondo vitivinicolo. Infatti, se il provvedimento regionale non sarà impugnano dallo Stato, o dal Governo o chi per lui, c’è il rischio che lo faccia un privato. Nel qual caso l’iter dell’esame da parte della Corte sarebbe più lungo. Non solo, ma potrebbe essere ora l’Ungheria a impugnare a sua volta la legge del Friuli Venezia Giulia nelle sedi comunitarie competenti, a tutela della determinazione della UE già in vigore e avversa al Friuli Venezia Giulia. In quanto le determinazioni comunitarie sovrastano quelle nazionali così come quelle regionali.
Speriamo che il buon senso metta però la parola fine a una questione aperta oltre dieci anni fa, che se ha consentito di promuovere con la comunicazione che ne è seguita e che è stata sempre supportata dalla stampa specializzata e non, il Vigneto regionale, il vino Tocai in particolare, certo ha causato divisioni e confusione in un settore il quale costituisce un vanto per la nostra terra, nel mondo.
Carlo Morandini
ARGA FVG Via Dante, 80/2, 33037 Pasian di Prato (Udine) – Italia.