Reddito prodotto in crescita nel 2006 – 2007
Questa è in sintesi la situazione dell’economia regionale che emerge dal rapporto su “Il reddito prodotto nel Veneto – Serie storica 2000-2005”, realizzato dall’Unioncamere del Veneto sulla base di alcune fonti statistiche ufficiali (Istituto Guglielmo Tagliacarne, ISTAT, Eurostat). Il rapporto, giunto alla 23^ edizione, è stato approfondito e commentato sotto l’aspetto economico, in modo da offrire al lettore, anche non addetto ai lavori, conoscenze e spunti di riflessione sulla situazione attuale e sulle possibilità di evoluzione futura della struttura economica regionale. Sotto questo aspetto, la pubblicazione integra i dati forniti nella “Relazione sulla situazione economica del Veneto”, mettendo in luce soprattutto le tendenze strutturali dell’intera economia.
“Il 2006 ed il 2007 sono anni positivi anche per l’evoluzione del reddito prodotto nel Veneto, perché in parte risolvono alcune difficoltà riscontrate nel 2005” – osserva Federico Tessari, Presidente di Unioncamere del Veneto. “Competitività e produttività si stanno gradualmente affermando nella nostra regione – prosegue Tessari – parallelamente alla ristrutturazione e riconversione del nostro sistema produttivo verso l’innovazione e la qualità. Certamente il cammino è ancora lungo perché, pur essendo numerosi nel Veneto i casi di eccellenza, questi comportamenti stentano a diffondersi a tutto il sistema, ma contiamo che ciò possa avvenire presto almeno in misura soddisfacente. Inoltre va ricordato che molti fattori di eccellenza del nostro sistema produttivo non vengono rilevati tempestivamente dalle statistiche ufficiali e per questo motivo il Veneto risulta penalizzato, e non poco, nei confronti con altre regioni italiane e europee”
“Proprio i fattori dello sviluppo – conclude Tessari – sono approfonditi nello studio presentato ed individuano due strade necessarie ed indissolubili per il miglioramento del nostro reddito pro-capite: l’incremento del tasso di occupazione e quello del tasso di produttività.”
Dalla ripartizione del valore aggiunto per macrosettori, si può notare che i servizi sono predominanti (64,6% sul totale dell’economia) e crescono ad un ritmo maggiore , ma anche l’industria mantiene una posizione rilevante (33,4%). Il PIL totale e quello per abitante, comunque, sono cresciuti, nel triennio 2003-2005, abbastanza a prezzi correnti, ma poco a prezzi costanti.
Portavoce Presidente Unioncamere del Veneto
Giovanni Scomparin
Centro Studi Unioncamere del Veneto
Francesco Galletti
Verona
La provincia di Verona ha presentato nel 2005 una quota di servizi, sul totale dell’economia, superiore alla media regionale in termini di valore aggiunto (66,8%). Anche l’agricoltura, seppur con cifre proporzionalmente inferiori, è superiore alla media regionale (2,8%). Buona la dinamica, nel triennio 2003-2005, del PIL totale e pro-capite a prezzi correnti. Quest’ultimo, che è il principale indice di sviluppo, risulta il più alto nel Veneto.
Vicenza
La provincia di Vicenza ha presentato nel 2005 una quota di servizi proporzionalmente più bassa (56,3%), in termini di valore aggiunto, rispetto alle altre province; ma ciò è dovuto al fatto che la quota dell’industria (42,2%) è la più elevata di tutta la regione. Non si è rilevata, nel triennio 2003-2005, una dinamica significativa nel PIL pro-capite, nemmeno a prezzi correnti.
Belluno
Seppur con valori assoluti inferiori alla media delle altre province venete, Belluno ha presentato nel 2005 una quota di servizi ragguardevole (63,2%), rispetto al totale dell’economia, in termini di valore aggiunto. Anche la percentuale dell’industria è stata rilevante (35,8%). Ma il PIL totale e quello pro-capite nel triennio 2003-2005 non hanno ottenuto incrementi soddisfacenti a prezzi correnti.
Treviso
L’elevata quota dell’industria (40,2%), seconda solo a Vicenza tra le province del Veneto, in termini di valore aggiunto sul totale dell’economia, non ha permesso alla provincia di Treviso una soddisfacente dinamica del PIL totale e di quello per abitante nel triennio 2003-2005. Ciò e dovuto alla maggiore concorrenza internazionale cui sono sottoposte le produzioni industriali destinate all’esportazione. Questa concorrenza internazionale riduce i margini di valore aggiunto aziendale in quanto per poter contrastare la concorrenza bisogna necessariamente abbassare i prezzi di vendita. La quota dei servizi sul totale dell’economia è comunque più elevata (58%), ma inferiore alla media regionale.
Venezia
La provincia di Venezia ha presentato nel 2005 la massima percentuale regionale del valore aggiunto nei servizi (76,2%), rispetto all’intera economia. Pertanto risulta più modesta la quota rappresentata dall’industria (22,1%). La dinamica del PIL totale e di quello pro-capite non si è rilevata significativa nel triennio 2003-2005 e quest’ultima grandezza è stata appena inferiore alla media regionale.
Padova
Rilevante si è dimostrata la presenza del terziario in termini di valore aggiunto in provincia di Padova nel 2005 (65,2%) sul totale dell’economia. Vicina alla media regionale si è rivelata, invece, la presenza dell’industria (33,1%). L’andamento del PIL totale e di quello per abitante nel triennio 2003-2005 non è stato in linea con la dinamica regionale.
Rovigo
Seppur con valori assoluti inferiori alla media delle altre province venete, Rovigo ha presentato nel 2005 un quota di servizi elevata (66,9% dell’intera economia), rispetto alla media regionale in termini di valore aggiunto. La percentuale dell’industria, invece, si è rivelata molto bassa (28,5%), mentre l’agricoltura è stata percentualmente la più significativa della regione (4,6%) in rapporto all’intera economia. Il PIL totale, ma soprattutto quello per abitante, ha presentato una dinamica positiva nel triennio 2003-2005 (l’incremento del PIL per abitante è stato infatti del 7,2%).
Elaborazione Unioncamere del Veneto su dati Istituto Tagliacarne