Un cd riscopre la musica veneta in America Latina
11/10/2007
La musica italiana, e veneta in particolare, ha avuto una presenza e un’incidenza importanti nell’ambito della cultura musicale dell’America latina. Lo dimostrano gli studi e le iniziative che l’IMLA (l’Istituto per lo studio della musica latinoamericana nel periodo coloniale) sta portando avanti e l’ultimo risultato di questa attività è la realizzazione di un cd dal titolo “Veneti in Guatemala e Bolivia. Baldassarre Galuppi e Giacomo Facco”, presentato nella sede del Polo Umanistico dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’operazione, resa possibile grazie al contributo della Regione, è stata prodotta dall’Associazione Veneti nel Mondo onlus, di cui erano presenti rispettivamente l’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona e il presidente Aldo Rozzi Marin. Il cd è stato presentato dal direttore dell’IMLA Annibale Cetrangolo e dal docente di Ca’ Foscari Veniero Rizzardi. Le opere dei due compositori veneti Galuppi (nato a Burano nel 1707 e morto a Venezia nel 1785) e Facco (nato in una frazione di Campo San Martino nel padovano nel 1676 e morto a Madrid nel 1753) sono state ritrovare in condizioni critiche in archivi non pubblici del Guatemala e della Bolivia e restaurate dall’IMLA. Sono ora disponibili in prima mondiale, grazie a questa realizzazione musicale. Cetrangolo ha fatto presente che proprio all’attività di ricerca dell’IMLA è dovuta la riscoperta di un musicista come Facco, maestro di musica del re di Spagna, le cui opere sono arrivate in Messico e in Guatemala. Sono in corso anche altri studi sull’emigrazione italiana in America latina, successivamente al 1880, e in particolare sulla presenza di musicisti e cantanti in Argentina. L’assessore De Bona ha sottolineato che il Veneto è la regione italiana che ha dato il maggior contributo a questo flusso in uscita, in cui la musica ha rappresentato un aspetto non secondario. Il Teatro Colon d Buenos Aires, di cui il prossimo anno si celebrerà il centenario, è stato realizzato da un veneto. E’ importante quindi che iniziative culturali come questa, sostenute dalla Regione, siano portate a conoscenza delle comunità venete all’estero le cui rappresentanze organizzate si ritroveranno il prossimo novembre ad Asolo per l’annuale incontro dei Veneti nel Mondo. Anche Rozzi Marin ha evidenziato l’attenzione del mondo dell’emigrazione per il recupero della cultura veneta, mentre il prof. Rizzardi ha messo l’accento sull’ampio spettro delle ricerche curate dall’IMLA e sull’enorme mole dei materiali che rischiano di scomparire.
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