I problemi organizzativi e i ritardi burocratici dello Sportello Immigrazione della Prefettura si ripercuotono pesantemente sull’attività degli imprenditori veneziani, recano un grave disagio ai lavoratori stranieri ed “un forte danno economico e sociale al nostro territorio nel suo complesso”. Questo, in estrema sintesi, il senso della lettera che presidente e segretario provinciali della CNA di Venezia, Massimo Fiorese e Renato Fabbro, hanno inviato in questi giorni al Prefetto ed ai dirigenti dell’UTG – Sportello Unico Immigrazione della Prefettura. La problematica in questione riguarda la possibilità – concessa da una direttiva del Ministero dell’Interno ai lavoratori extracomunitari che entrano in Italia in base al Decreto flussi 2006 – di lavorare anche in attesa del permesso di soggiorno purché in possesso di copia del modello di richiesta del permesso stesso, che lo Sportello Immigrazione rilascia dopo la sottoscrizione del contratto di soggiorno, e della ricevuta postale che attesta l’avvenuta presentazione di tale richiesta.

Ebbene, segnalano Fiorese e Fabbro nella loro missiva, dato che l’UTG di Venezia “per propri problemi organizzativi e carenza di personale fornisce l’appuntamento per la firma del contratto di soggiorno ben due mesi dopo la richiesta”, viene per forza di cose a crearsi un arco temporale in cui lo straniero non può essere assunto. Conseguenza: il lavoratore extracomunitario in questione perde la sua fonte di reddito, e il datore di lavoro “che ha atteso quasi un anno per poterlo assumere, si trova nell’impossibilità di farlo regolarmente”.

Una situazione di estrema gravità, alla quale presidente e segretario della CNA veneziana chiedono con forza sia data soluzione in tempi brevi.