Marco Paolini con "Il Sergente"
Protagonista dal 2004 dei cartelloni teatrali delle più importanti città italiane, il viaggio nelle russie del "Sergente" fa dunque tappa tra colli e vallate, circondato da una pietra dura quasi come l'inverno della taiga, per uno spettacolo unico, pensato e dedicato proprio agli spettatori a casa. Un po' come accadde per "Ustica" e "Vajont", performance rimaste impresse nella memoria del pubblico.
"Il Sergente" è un percorso non documentato attraverso lo stetoscopio del docu-dramma e dell'inchiesta, ma con le parole durissime di un'opera letteraria. Ancor più, un viaggio doppio, quello del sergente russo-veneto Rigoni e quello del veneto Paolini, che quelle tracce di viaggio è andato a cercare, calpestando quel suolo argilloso e pregno di storia a due passi dalla casa dell'asiaghese Mario Rigoni Stern.
La messa in onda speciale de "Il sergente" segna l'inizio della collaborazione di Marco Paolini con la rete, sulla quale andranno in onda nuovi progetti pensati e ideati per LA7 da Jolefilm, la sua casa di produzione di Padova.
IL SERGENTE
Questo spettacolo prende vita e ispirazione dal libro scritto nel 1953 da Mario Rigoni Stern dal titolo "Il sergente nella neve", il racconto autobiografico dell'allora sergente Rigoni, impegnato nella sanguinosa campagna di Russia durante il secondo conflitto mondiale. Ambientato nell'inverno 1942-43, affronta uno degli episodi più drammatici nella storia del nostro esercito: la ritirata dei soldati attraverso la taiga russa. Ormai allo sbando e circondati dall'Armata Rossa, i personaggi del racconto, reali e non di fantasia, cercano di sopravvivere durante la ritirata, passando da un villaggio all'altro con alterne fortune. Li guida un giovane sergente, che diventerà poi lo scrittore del romanzo. E proprio grazie alla sensibilità dell'autore, facciamo la conoscenza di esseri umani profondamente sconvolti dal conflitto, ma che mantengono fino in fondo la propria dignità: così il tenente Cenci, molto amico di Rigoni e generoso in battaglia; il caporalmaggiore Moreschi, sempre di buonumore nonostante tutto; Tourn, alpino piemontese che nasconde con allegria la paura; Lombardi, cupo e taciturno; il caporale Pintossi, calmo e flemmatico... piccoli grandi uomini che affrontano un'avventura spesso senza via d'uscita.