Confagricoltura: legge Biagi importante per l’agricoltura
La legge Biagi, infatti, ha spiegato Bianco, ha consentito di modernizzare anche in agricoltura l’organizzazione ed il mercato del lavoro, rendendoli più rispondenti alle esigenze delle imprese e degli stessi lavoratori; introducendo la flessibilità e la elasticità dei rapporti che sono imposte dalle accentuate caratteristiche di variabilità e di temporaneità della attività agricola. La legge Biagi apre anche la strada alla soluzione del problema del lavoro stagionale agricolo che in molti Paesi dell’Unione Europea (Germania, Spagna, Francia, Belgio ed Olanda) è assoggettato a specifiche regole, incluso un regime previdenziale con contribuzione ridotta.
“Per questo – ha detto il direttore generale - occorre dare innanzitutto attuazione alla disposizione della legge Biagi che riguarda le prestazioni lavorative occasionali di tipo accessorio, che in agricoltura può, ad oggi, essere applicata alle sole operazioni di vendemmia, adottando il sistema del ‘vaucher’.”
Intervenendo alla tavola rotonda “Il ruolo delle parti sociali: dal conflitto alla collaborazione” Bianco ha ricordato che proprio nel settore agricolo si è dimostrata l’importanza di un accordo tra le parti sociali.
Due avvisi comuni delle Organizzazioni datoriali e sindacali agricole (2004 e 2007), in materia di previdenza e contrasto del lavoro irregolare, hanno portato all’apertura di un tavolo di confronto con il Governo e alla conseguente chiusura di un accordo che prevede significativi interventi legislativi di razionalizzazione e di ammodernamento del sistema previdenziale e di sviluppo del mercato del lavoro.
“Lo sviluppo delle relazioni sindacali nel settore agricolo è stato caratterizzato – ha concluso il direttore generale della Confagricoltura - proprio dal passaggio da una datata conflittualità ad una progressiva collaborazione, in termini di ricerca di posizioni condivise che rispondano ad interessi generali”.