L'Amerike di Moni Ovadia
Appuntamenti con la comicità e la poesia, la danza e l'impegno civile, la drammaturgia contemporanea,
il documentario e la narrazione d'autore per reinventare i luoghi della produzione culturale
L'AMERIKE DI MONI OVADIA A DOLOneiTEATRI
giovedì 16 febbraio al Teatro Excelsior di Dolo
un viaggio nel fiume della cultura musicale e di spettacolo negli States
con l'irrefrenabile Ovadia, Lee Colbert & la Stage Orchestra
Le ironiche storie di milioni di tanti Yankele e Moishele e la dolorosa Storia dell'emigrazione ebraica in America, in "Es Iz Amerike! Cosa ci vuoi fare, è l'America!", in scena al Teatro Excelsior giovedì 16 febbraio, terzo appuntamento con il progetto DoloneiTeatri 2006: a narrarle, intrecciandole con la Storia degli Stati Uniti e con quella della musica del Novecento, saranno il suo autore, Moni Ovadia, la splendida voce di Lee Colbert e le musiche della Stage Orchestra, in un grande e composito spettacolo musicale.
L'Amerike che Ovadia propone è un'America intrisa di suoni, risate, ironia. Quell'ironia che nasce dalla malinconia di chi è strappato alle proprie origini e che diviene forza, cultura, risata liberatoria, cinica a tratti. Un'ironia che gioca con tutto e tutti per prevenire la violenza, il dominio, l'arroganza. Un'ironia amara, che qui Ovadia racconta a ritmo di musica, con tempi cabarettistici.
DoloneiTeatri è un progetto dell'Associazione Culturale Echidna, avviato lo scorso anno da Fondazione di Venezia e dal Comune di Dolo e realizzato in collaborazione con Provincia di Venezia, Arteven e il sostegno di Acm e Banca del Veneziano.
"Possa bruciare la Terra di Colombo!" si augura il verso finale di una canzone sociale yiddish che Ovadia ricorda in scena. Una di quelle canzoni composte dai poverissimi ebrei che incontrarono il capitalismo americano nella sua fase selvaggia. Dagli emigranti che andarono nella Patria dell'oro, Die Goldene Medine secondo la lingua degli ebrei, fuggendo dalla miseria dell'impero zarista della fine dell'Ottocento o dai primi balbettii dei successivi inferni hitleriani. E che non furono accolti proprio fraternamente dalla cultura conservatrice statunitense, secondo la quale ancora nei tardi anni Sessanta l'equazione ebrei uguale comunisti rappresentava un fulgido assioma. Ma che, soprattutto, conobbero - proprio come tutti gli inseguitori del sogno americano di quegli anni provenienti dall'Europa - la miseria e le miserie del mito dell'America, con l'aggravante di essere non solo poveri new comers, appena arrivati, ma anche ebrei.
Alla vigilia del suo sessantesimo compleanno, con inalterata energia e lucidità Ovadia mette in luce le capacità metaforiche attraverso le quali, afferma, gli ebrei sono portati ad incarnare la cultura di cui sono ospiti in poche generazioni, ma senza tradire le proprie radici. E lo fa con il supporto della sua vivace e creativa Stage Orchestra, nonché con la voce e la coinvolgente presenza scenica di Lee Colbert, sottolineando come la musica, da sempre l'unica arte consentita agli ebrei, abbia permesso loro di affinare, nel paese dello spettacolo, un'arte che si è dispiegata a tutto campo.
Storielle yiddish e spietate analisi storiche si susseguono, condite da sagaci battute e aneddoti sullo star system, per comporre una sorta di storia della musica degli ebrei americani, dai diseredati dell'ottocento a Bob Dylan, affidando alla Stage orchestra scatenati brani klezmer o le raffinate pagine di Gershwin e ricordando come il senso degli affari di un compositore ebreo come Berlin ispirò allo stesso "White Christmas", ossia la canzone per eccellenza di una festività per eccellenza non celebrata dagli ebrei: contenuti e significati lontanissimi dall'ebraismo che ben si sposano, però, con quel senso per gli affari che la tradizione, ma anche la Storia, da sempre riconoscono agli ebrei. E con quella singolare genialità ebraica che fa indissolubilmente parte del retroterra immaginario americano e non solo.
SCHEDA EVENTO:
Giovedì 16 febbraio, ore 21 - Dolo, Teatro Excelsior
Moni Ovadia, Lee Colbert & la Stage Orchestra in
Es iz Amerike! Cosa ci vuoi fare, è l'America!
Platea 18/15 euro - Galleria 15/12 euro
Info e prenotazioni: tel. 041.412500
www.doloneiteatri.it - www.echidnacultura.it
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