Anno caratterizzato dal segno più per la Coop del Veneto: sono cresciuti i soci, ora 219.999, + 8,1% rispetto all’anno precedente, pure le vendite, pari a 401.590.000 euro, + 2,8%, nonché l’occupazione, che con 1.941 addetti ha fatto registrare un aumento del 2,6%. E’ quanto emerge dal Rapporto Sociale 2005 presentato dall’Associazione delle Cooperative Consumatori del Distretto Adriatico, in collaborazione con Legacoop Veneto.

“I numeri testimoniano, da una parte, il fatto che siamo una grande azienda di soci e consumatori, tra le prime della grande distribuzione moderna in Italia e, dall’altro lato, che abbiamo una pluralità di iniziative” ha detto Massimo Bongiovanni, Presidente Centrale Adriatica – Vicepresidente ACCDA, nel commentare i dati.

Infatti sono state illustrate anche le varie attività promosse in Veneto, dove sono presenti 8 cooperative (per un totale di 68 punti vendita). Attività non solo a favore dei soci, i quali possono contare su 34 convenzioni e 577 offerte turistiche, nonché prodotti finanziari, ma anche attività sociali, tra le quali l’attivazione di nuove iniziative: 8 gruppi di Ausilio Spesa, che consegnano la spesa a casa di persone anziane e disabili; un gruppo di Ausilio Cultura; 8 punti vendita “Brutti ma Buoni”, per il recupero di alimenti invenduti a vantaggio di associazioni di volontariato.

Inoltre, sono stati raccolti 171.000 euro per la solidarietà internazionale, che è andata soprattutto a vantaggio dei bambini abitanti nei paesi più poveri, come Mozambico, Angola, Brasile Bolivia. Altri 71.000 euro sono stati indirizzati a 17 interventi di solidarietà, con associazioni e cooperative del luogo, realizzati da “Vantaggi per la Comunità” ed il “Centro Anch’io”.

Spazio anche alla formazione per il consumo consapevole: sono stati coinvolti 7.804 ragazzi in 709 incontri. “Diamo molta importanza all’educazione, con progetti rivolti ai ragazzi delle scuole, i consumatori del futuro” ha detto Bongiovanni.

E per il 2006 si prevede di crescere ancora. “Vogliamo aumentare i punti vendita, quindi anche l’occupazione, aumentare le vendite, il numero dei soci ed anche il numero di attività sociali e di persone coinvolte. Questo non solo in Veneto, ma in tutto il Distretto Adriatico” ha affermato Bongiovanni.

Apprezzamenti sono stai portati da Don Dino Pisolato, Direttore della Caritas Diocesana di Venezia. “Non è facile trovare un’azienda che abbia, come parte integrante, la solidarietà ” ha detto, aggiungendo però:” Mi preoccupa il prestito sociale, perché per alcune categorie sociali può essere pericoloso. Pensiamo ad esempio a chi non si rende conto di quanto spende. Quindi, è importante costituire una rete di accompagnamento, per responsabilizzare le persone e far loro imparare il senso del limite. Proporrei inoltre di incentivare il commercio equo e solidale”.