Obesità: stop a merendine e bibite nelle scuole
26/10/2007
Occorre intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menù anche delle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'allarme arriva dai pediatri endocrinologi della SIEDP (Societa' di Endocrinologia Pediatrica) secondo i quali l'Italia al primo posto in una ipotetica classifica negativa in Europa, insieme a Spagna e Grecia, con un terzo dei bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni obeso o in soprappeso. La principale causa è individuata dagli esperti nel minor esercizio fisico e nel consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate con il rischio concreto che i ragazzi di questa generazione per la prima volta nella storia possano essere i primi ad avere una vita piu' breve dei propri genitori per colpa delle malattie causate dall'obesità e dal soprappeso che sono un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di cancro. Fermare la vendita delle merendine e dei dolci nelle scuole a favore di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione anche da sgranocchiare e in grado di assicurare senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico può contribuire - sottolinea la Coldiretti - a sconfiggere i problemi di eccesso di peso e obesità. Un obiettivo che - precisa la Coldiretti - può anche essere incentivato con l'aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si stanno diffondendo e dove è possibile acquistare frutta fresca, disidratata o spremute senza aggiunte di zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana alternativa al “cibo spazzatura”. Una preoccupazione che sta crescendo a livello internazionale e anche in Paesi come gli Stati Uniti è stato sancito l'impegno delle principali industrie multinazionali a ridurre il contenuto di grassi, zucchero e sale negli snacks venduti nelle scuole americane dopo la battaglia condotta dalla William J. Clinton Foundation dell'ex Presidente USA con la definizione di linee guida per garantire la qualità dei cibi destinati i giovani, combattere l'obesità e ridurne i costi per la sanità pubblica. L'accordo volontario - conclude la Coldiretti - prevede severi limiti sul contenuto di grassi, zuccheri, sale e calorie negli snack venduti in macchinette, negozi o bar delle scuole da grandi gruppi come Kraft Foods, Mars, Campbell Soup, Danone and PepsiCo che sono presenti anche sul mercato europeo e italiano, dove peraltro la vera alternativa alle merendine industriali è rappresentata dalla frutta e verdura grazie alla leadership nazionale conquistata nella qualità e nella quantità.