Agricoltura: donne in campo
«Il rispetto delle risorse ambientali è il vero cavallo di battaglia delle nostre donne – ha evidenziato Enza Vio, assessora provinciale alle pari opportunità – Purtroppo l’Italia è un paese che vede solo il 15% delle donne protagoniste a livello istituzionale, il che ci colloca addirittura al 70. posto della classifica mondiale. Di positivo c’è però che un terzo delle europee impegnate in agricoltura sono italiane, e di queste solo il 22% ha un’età superiore ai 60 anni: del restante 78% la maggioranza non ha ancora compiuto 40 anni e, soprattutto, risulta sempre più qualificata. A livello pratico le donne non solo più solo un solido appoggio all’attività del marito, anzi molto spesso, basti pensare ad esempio al ramo agroturistico, fanno proprio la differenza in positivo nella qualità del prodotto».
«L’80% del Veneto è agricolo – ha analizzato da parte sua Davide Zoggia, presidente della Provincia di Venezia – quindi di certo non possiamo parlare dell’agricoltura “residuale” rispetto alle altre attività economiche. Per fortuna la Confederazione Italiana Agricoltura ha capito la necessità di portare avanti politiche condivise, si interroga e si pone i problemi all’ordine dell’giorno, dopodichè tende la mano ad associazioni che possono avere un ruolo chiave come Donne in Campo. Partendo da questo spirito di collaborazione come Provincia stiamo lavorando, assieme alla Cia e altre categorie, a un Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento».
Al convegno (coordinato da Mario Quaresimin, presidente della Cia veneziana).hanno preso parte inoltre Maria Enrica Ciani Bassetti, del Direttivo di Donne in Campo di Venezia, Mara Longhin, presidente nazionale di Donne in Campo, l’assessore all’Agricoltura della Provincia Giuseppe Scaboro ed Enzo Pierangioli, vicepresidente nazionale della Cia.
Particolarmente interessanti infine gli interventi di tre imprenditrici Annamaria Carfi di Catania, Elisa Cedrone di Frosinone e Da Paola Metta di Mantova, le quali hanno raccontato non solo la loro attività quotidiana, ma anche la loro volontà di sensibilizzare (attraverso la “Fattoria Didattica”) i loro ospiti sui temi come lo sviluppo sostenibile, l’agricoltura di qualità, la corretta alimentazione nonché cultura e identità locale (www.donneincampo.it).