Vigneti devastati dai cinghiali
«E’ una situazione gravissima e preoccupante – afferma Walter Luchetta, direttore di Coldiretti Padova –non passa giorno senza che i nostri imprenditori denuncino l’ennesima razzia da parte dei cinghiali. Ormai siamo di fronte ad un fenomeno che è sfuggito di mano e che porterà a pesanti ripercussioni nell’economia agricola. A partire dalla viticoltura, considerato che nei mesi scorsi i cinghiali hanno devastato interi vigneti compromettendo il raccolto di alcuni importanti varietà di uva destinata ai vini Doc».
E’ il caso dei vigneti dell’azienda vitivinicola “Parco del Venda” di Carlo Toniolo a Vo Euganeo. Colpiti in particolare i vigneti ai piedi del monte Venda, fra i più alti dei Colli Euganei e quindi di Padova. “I cinghiali – racconta Toniolo – hanno saccheggiato i vitigni più pregiati, quelli che usiamo per gli spumanti, il pinot nero e bianco, lo chardonnay e il moscato mentre non hanno toccato altre varietà. Per settimane hanno mangiato tutta l’uva che riuscivano a raggiungere scorazzando in branchi da 15-20 animali. Scendevano dal bosco soprattutto di notte, fino alle prime luci dell’alba. Basta fare un giro tra i filari per rendersi conto dell’entità del danno: ci sono migliaia di grappoli che non abbiamo potuto raccogliere perché danneggiati, alcuni sono addirittura ridotti al solo raspo. I nostri vigneti sono i più vicini al bosco e i più “comodi” per i cinghiali, che ogni anno ci creano danni ingenti. Quest’anno valutiamo perdite per almeno 200 quintali di uva, che significa 130 quintali di vino in meno, senza contare i danni alle strutture e al terreno. Ad una prima stima abbiamo subito un danno di 15-20 mila euro. Il fatto grave è che quest’anno dopo le segnalazioni non abbiamo avuto alcun riscontro e finora nessuno ci ha detto se e quando vedremo qualche risarcimento”.
Ancora più grave la situazione in cui versa l’agriturismo “Parco Colli” a Valle San Giorgio di Baone: “Stimiamo danni per almeno 80 mila euro – afferma il titolare dell’azienda Napoleone Spinato – Nelle settimane scorse sono stato costretto a togliere più di un ettaro di vigneto distrutto dai cinghiali. Oltre a mangiare l’uva scavano nel terreno e portano in superficie le radici e, se non ce ne accorgiamo, in inverno ghiacciano e la pianta muore. Non solo: i branchi di cinghiali compromettono il manto erboso dei terrazzamenti, quello che noi chiamiamo “cotico”: con il muso scavano alla ricerca di essenze, successivamente l’acqua filtra attraverso queste aperture creando continui smottamenti. E’ da più di venti giorni che ho chiesto un sopralluogo dei tecnici del Parco Colli ma non ho ancora avuto riscontro”.
La situazione infatti è piuttosto complessa, a causa del passaggio di competenze, decretato dalla Regione, dalla Provincia al Parco Colli. “Questo stallo è preoccupante e mette in allarme i nostri imprenditori. – ricorda Marco Calaon, presidente di Coldiretti Padova – Chiediamo alle istituzioni di non lasciar passare altro tempo. La Regione chiarisca l’aspetto normativo legato non solo alle competenze ma anche al reperimento dei fondi che il Parco Colli deve destinare ai risarcimenti. Dal canto loro Provincia e Parco Colli esercitino tutte le pressioni politiche del caso affinché si trovi al più presto una via di soluzione a quella che ormai è una vera e propria emergenza per decine di imprese agricole in area Colli Euganei. Ormai il fenomeno cinghiali ha assunto dimensioni intollerabili ed è necessario un intervento deciso e radicale”.