Verona: parte il Progetto Geird
Il progetto è stato presentato per la prima volta al congresso della Società Europea di Malattie Respiratorie, tenutosi a Stoccolma lo scorso settembre, ed è promosso dall’Azienda Ospedaliera di Verona assieme all’Ateneo Scaligero. Si tratta di uno studio indipendente, finanziato in parte dalla fondazione Cariverona e non sponsorizzato dall’industria farmaceutica. L’indagine sarà coordinata dal direttore della Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica dell’Università di Verona Roberto de Marco con la collaborazione del direttore della Unità Operativa di Medicina del Lavoro Luigi Perbellini, del direttore della Sezione di Medicina Interna D Vincenzo Lo Cascio, del direttore della Sezione di Biologia e Genetica Pier Franco Pignatti e del direttore della Sezione di Igiene e Medicina Preventiva, Ambientale ed Occupazionale Gabriele Romano. Altri centri clinici italiani oltre a quello di Verona saranno coinvolti nei prossimi mesi.
“Questo nuovo studio ha lo scopo di approfondire le conoscenze sulle principali patologie respiratorie indagando i soggetti che hanno partecipato a uno studio analogo nel 2000 e studiando un nuovo campione di soggetti di età compresa tra i 45 e i 65 anni”, spiega Roberto de Marco. “Per la ricerca sarà necessaria la collaborazione di circa 8000 veronesi che saranno invitati a rispondere a un breve questionario postale e telefonico sulla presenza di disturbi respiratori. Un campione di cittadini verrà inoltre invitato nei centri clinici dove potrà effettuare un controllo completo e gratuito della propria salute respiratoria, e dove verranno raccolte informazioni sulla storia dei sintomi, sulla esposizione a fonti inquinanti domestiche e ambientali, sugli stili di vita e sugli eventuali farmaci utilizzati. A chi acconsentirà, verrà anche effettuato un prelievo di sangue per lo studio del DNA”. Le informazioni che saranno raccolte con il progetto GEIRD permetteranno di costituire una delle più importanti banche dati nazionali sulle malattie respiratorie, fruibile da tutti i ricercatori medici interessati.
Gli studi epidemiologici condotti a Verona all’inizio del 2000 sulla popolazione tra i 20 e 44 anni hanno evidenziato che circa un veronese su quattro è colpito da almeno una delle tre patologie respiratorie indagate, che sono l’asma, la rinite e la broncopneumopatia cronico-ostruttiva. Tali studi hanno anche indicato alcuni dei fattori associati all’aumento delle patologie respiratorie: tra questi le esposizioni ad allergeni e ad inquinanti, le variazioni dello stile di vita, le abitudini alimentari, le malattie della prima infanzia e l’abitudine al fumo. È emerso anche che, rispetto agli asmatici europei, gli asmatici italiani avevano una maggior difficoltà nel controllare la malattia.
“La broncopneumopatia cronico-ostruttiva è una patologia tipica dell’età anziana, molto disabilitante nonché una tra le principali cause di morte” aggiunge de Marco. “Individuare i soggetti a rischio di svilupparla potrebbe aiutare a rallentarne il decorso e a migliorare la prognosi. L’asma e la rinite sono patologie infiammatorie, caratterizzate da una forte componente allergica, che colpiscono una quota rilevante di bambini e di adulti, e che sono costantemente in crescita nel mondo occidentale. In molti casi le tre malattie tendono a coesistere. La ricerca permetterà quindi di approfondire le cause di queste malattie e aiuterà a mettere a punto i metodi ottimali per prevenirle e trattarle”.
Università degli Studi di Verona
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