Indagine sulla sicurezza stradale nel Friuli Venezia Giulia
14/11/2007
Mentre la sicurezza stradale e in particolare le cosiddette “stragi del sabato sera” continuano a essere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, l’Eurispes, l’Istituto internazionale di ricerca, ha avviato la prima indagine conoscitiva tra i giovani del Friuli Venezia Giulia per approfondire le ragioni del fenomeno, e individuare eventuali strategie e rimedi, al fine di consentire di affrontare con efficacia il problema. Se ne è fatta promotrice la presidente dell’Eurispes FVG, Raffaella Midolini. La prima fase dell’indagine dell’Eurispes, che nei prossimi mesi potrebbe essere eseguita anche da altre delegazioni in altre parti d’Italia, ha riguardato i giovani che frequentano le autoscuole: sono stati presi a campione trecento ragazzi del Friuli Venezia Giulia. L’analisi ha consentito di verificare la percezione dei giovani rispetto al rischio sulle strade, le motivazioni che li spingono a bere, l’esistenza del fenomeno del “binge-drinking” (bere compulsivo), che è tristemente presente tra i ragazzi negli Stati Uniti e si sta diffondendo anche tra i giovani italiani. Emerge che i giovani bevono sempre di meno per il piacere di degustare vini e bevande alcoliche di qualità, o per stare in compagnia. Ma spesso bevono soltanto per abitudine, o per emulazione. O ancora, forse, per smodato senso di libertà misto alla solitudine. Una condizione che è tipica della società condizionata dai ritmi frenetici della vita moderna. I giovani che sono stati presi a campione saranno presto protagonisti di una conferenza, nel corso della quale tutte queste problematiche verranno prese in esame. Anche considerando alcuni dati ricavati dalle ammissioni degli stessi giovani, relativamente all’incidentistica stradale nel Friuli Venezia Giulia. Occorre innanzitutto considerare che gli incidenti fra giovani accadono nella nostra regione: per il 49 per cento a causa dell’assunzione pregressa di alcool; per il 37 per cento per una sopravvalutazione delle capacità di guida; per il restante 33 per cento per distrazione. I giovani, intervistati relativamente alla patente a punti, per il 45, soprattutto i maschi, sono convinti sia necessaria una maggiore severità. Dalla ricerca emerge inoltre che l’informazione maggiore sui rischi della guida raggiunge i giovani attraverso i mass media, mentre bassa è invece la percentuale di iniziative educative su questo tema che trovano svolgimento a scuola. Infatti, negli istituti scolastici del Friuli Venezia Giulia si parla davvero raramente di sicurezza stradale. Salvo in Provincia di Gorizia, dove lo stesso Ente è invece molto attivo a tale proposito.
L’Ufficio Stampa
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