"Il Sergente" di Marco Paolini: asta per oggetti di scena
"Quando abbiamo scelto la cava per la diretta del Sergente abbiamo dovuto reinventarci la scenografia dello spettacolo, rinunciando agli elementi più propri del teatro, come gli specchi deformanti, ma rispettando le esigenze del racconto teatrale - riferisce Paolini -. L'uscita dalla "sacca" descritta da Rigoni Stern a teatro è simboleggiata da una marcia al ritmo delle note di Uri Caine dentro un grande telo che rappresenta la neve sporca dalle tracce degli uomini. Per l'allestimento in cava abbiamo scelto di mantenere questo modo di rappresentare la "sacca", ma di fare un telo molto più grande. Il telo usato in cava misura circa 12 metri per 8, è un cotone grosso che abbiamo scenografato con il vino, il caffè, il the e la polvere di pietra della cava che solidifica con la luce. Lo abbiamo adattato al palcoscenico e calato in acqua affinché il peso di quest'umidità che aggredisce il cotone contribuisse a rendere la fatica dell'uscita dalla "sacca". Abbiamo usato pochissimi altri oggetti, qualche giberna, degli scarponi, uno zaino, qualche elmetto. Ci è sembrato che non servissero altro".
Dunque oggetti che hanno un peso e un valore simbolico e teatrale. "La mattina dopo, mentre smontavamo lo spettacolo ci siamo chiesti cosa fare di questi elementi scenici - prosegue l'artista -. Contemporaneamente sono cominciati a piovere da ogni parte i segnali di quanto lo spettacolo avesse raggiunto i cuori e le anime degli spettatori, sia in cava che a casa. Allora abbiamo pensato ad Emergency, abbiamo ricavato 14 pezzi di quella nostra "sacca" e selezionato alcuni oggetti di scena (scarponi, zaino e elmetti militari) e io li ho autografati. Ho rinunciato volentieri a riutilizzare quella scenografia, pensando che ad Emergency avrebbe potuto essere utile".
E rivolgendosi ai suoi spettatori, Paolini lancia un messaggio intenso. "A teatro dopo gli applausi avrei chiesto al pubblico di fermarsi al banchetto di Emergency, che ci segue sempre nei nostri spettacoli, perché il loro lavoro continua ogni giorno incessantemente anche quando i riflettori si spengono e cala il sipario. Adesso, dopo la diretta, a riflettori spenti, ma spero ad animi ancora accesi, vi invito a fermarvi al banchetto di Emergency, questa volta invece delle magliette potete portarvi a casa un pezzo di quella "sacca". Siate generosi".
Ufficio Stampa Jolefilm
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