Luglio- settembre: 752 imprese artigiane nel Veneto (+0,51%)
•Buone le performance di crescita in termini percentuali di Padova (+1,22%) e Vicenza (+0,99%) di gran lunga superiori alla media nazionale (+0,4%).
•Straordinaria l’inversione di tendenza delle Confezioni tessili che in regione hanno registrato un +1,43% pari a un saldo positivo di ben 53 imprese
•Crescono gli alimentari (+1,08%), una piacevole conferma e l’edilizia (+1,04%)
•Preoccupa nel lungo periodo la contrazione di due dei tre pilastri dell’artigianato veneto: il manifatturiero (-5,4% in sette anni) e i servizi (– 6,7% dal 2000 ad oggi) compensati entrambi dalla crescita dell’edilizia (+33,42% nello stesso periodo).
“E’ un risultato nonostante tutto positivo. A conferma di un dinamismo e una voglia di fare impresa che sopravvive nella nostra regione come nel Paese –commenta Vendemiano Sartor presidente della Confartigianato del Veneto-. Una crescita inferiore alle aspettative, più che una flessione, effetto soprattutto di condizioni penalizzanti quali l’aumento dei costi di fattori di produzione, come ad esempio l’energia, che gravano con maggiore intensità proprio sulle imprese di piccola dimensione: nei primi otto mesi del 2007 i costi per l’acquisto di prodotti energetici sono saliti del 3,9%, e per i carburanti l’aumento è stato addirittura del 16,1%. D’altra parte, alcuni interventi di politica economica contenuti nella Finanziaria dello scorso anno non hanno creato le condizioni ottimali per consentire alle piccole imprese di cogliere appieno le opportunità offerte dal buon tono dell’economia internazionale”. In tal senso, Sartor auspica da parte del Governo “una maggiore attenzione alle potenzialità espresse dalle piccole imprese e politiche capaci di valorizzarne i punti di forza. In particolare, è necessario prevedere, nella Legge Finanziaria, interventi per ridurre la pressione fiscale”.
Tornando ai numeri.
Importante il contributo della nostra regione alla crescita del sistema artigiano italiano; le 753 aziende in più rappresentano infatti il 12,54% del saldo di 6.003 con cui è cresciuto il comparto nell’intero Paese, risultato addirittura al di sopra del peso che il Veneto ha come numero di aziende. In base ai dati Infocamere, il saldo positivo colloca il Veneto al secondo posto nella nascita di nuove aziende artigiane, in termini assoluti: meglio ha fatto soltanto il Piemonte (+890 aziende). In Veneto il saldo è il risultato della differenza tra 2.850 iscrizioni e 2.098 cessazioni. Alla fine di settembre, pertanto, il Veneto si conferma non solo realtà trainante dell’artigianato, ma soprattutto con oltre 147mila500 ditte supera ogni precedente risultato, in termini numerici.