Vino: successo made in italy
15/02/2006
Sono passati venti anni da quando nel 1986 il vino italiano ha conosciuto l'abisso del metanolo con morti e un intero settore produttivo finito nella polvere. E' la Coldiretti insieme a Città del Vino e a Symbola a ricordare il drammatico "anniversario" dal quale è partito il "rinascimento del vino italiano". L'Italia oggi produce molto meno vino di allora, le etichette nazionali sono apprezzate in tutto il mondo e prestigio e giro di affari sono incomparabili con quelli di allora. In 20 anni, la passione di tanti operatori e la scommessa coraggiosa sulla qualità , sui territori e i loro talenti hanno prodotto il rinascimento di un settore dato per spacciato e che ora è apprezzato e imitato in tutto il mondo. L'Italia - continua la Coldiretti - è il secondo Paese produttore di vino nel mondo con un fatturato complessivo di circa 8,5 miliardi di euro. Dalla vendemmia 2005 si è realizzato un equilibrio produttivo tra vini bianchi e rosati o rossi, con una leggera prevalenza dei secondi (25,6 milioni di ettolitri). Quasi due terzi della produzione nazionale - precisa la Coldiretti - è stata realizzata nell'ordine in Puglia, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia. Il dossier che testimonia con i numeri "Il Rinascimento del vino italiano" elaborato da Coldiretti insieme a Città del Vino e a Symbola sarà presentato domani mercoledì 15 febbraio 2006 alle ore 9.30 a Palazzo Rospigliosi via XXIV Maggio, 43 Roma nel corso dell'incontro dal titolo "Accadde domani: a vent'anni dal metanolo" al quale parteciperanno Gianni Alemanno (Ministro delle Politiche Agricole e Forestali), Paolo Bedoni (Presidente Nazionale Coldiretti), Ermete Realacci (Presidente Symbola), Floriano Zambon (Presidente Associazione Nazionale Città del Vino).
Gli organizzatori al fine creare opportunità di dibattito con divulgazione dei dati elaborati hanno messo in scaletta una serie di appuntamenti in ogni regione. In Veneto l'evento è in programma per sabato 25 febbraio p.v. alle ore 10.00 a Conegliano nell'aula magna dell'Istituto di Enologia.