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Il punto sulle alluvioni del 26 settembre 2007

28/11/2007
Prevenzione. Questa la parola d’ordine risuonata nel corso di tutto l’incontro tenutosi a Mestre e nel corso del quale Mariano Carraro, il Commissario Straordinario Governativo nominato in relazione agli eccezionali eventi meteorologici che il 26 settembre scorso hanno messo in ginocchio la terraferma veneziana, ha presentato (alle istituzioni, agli enti interessati e ai cittadini) il programma di attività finalizzate a superare la conseguente emergenza. Il punto di partenza dell’incontro tenutosi al Centro Culturale Candiani era per la verità già assodato, vale a dire il carattere “eccezionale” di eventi calamitosi come quello del 26 settembre 2007: «E data la quantità d’acqua riversatasi sul territorio (250 mm in poche ore con una punta di 90 mm in mezzora a Marghera, ndr) possiamo dire – ha spiegato Carraro – che i danni sono stati tutto sommato contenuti, giacché avrebbero potuto essere ben peggiori. Questa sorta di “scampato pericolo”, nonostante la grave situazione in cui si sono ritrovati alcuni centri abitati, deve però portare chi di dovere a progettare interventi strutturali che consentano di prevenire e fronteggiare in maniera il più adeguata possibile il ripetersi di simili disastri. E bisogna fare presto visto che negli ultimi 12 mesi abbiamo già contato cinque alluvioni nella zona».

Studiare le modalità d’intervento spetta evidentemente alle istituzioni, alle prese in maniera inevitabile con il problema del reperimento delle risorse economiche. Ebbene, i 5 milioni di euro “promessi” subito dopo il 26 settembre sono già stati consegnati al Commissario Carraro per far fronte ai danneggiamenti di Mestre e dei vari Comuni di Marcon, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore e Mira, nonché Mogliano Veneto, Piove di Sacco, Arzergrande e Codevigo. Nell’attuale manovra Finanziaria il Governo Prodi ha poi stanziato 200 milioni di euro per la tutela del territorio: il problema è che la cifra deve bastare per tutto il Paese «Ma ci attiveremo per ottenerne il più possibile» ha garantito il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso. A proposito di denari l’argomento più caldo per la gente che ha subito ingenti perdite per l’alluvione, riguarda i risarcimenti: entro fine novembre sarà completata la stima dei danni, quindi nell’arco di tre mesi saranno determinati i criteri per la liquidazione valutando, inoltre, la possibilità di riconoscere anche le spese per opere atte a impedire che l’acqua entri all’interno delle abitazioni.

Sul piano concreto Mariano Carraro ha ribadito come la rete di raccolta e smaltimento della acque piovane si sia dimostrata fortemente inadeguata, anche a causa di una urbanizzazione spesso “selvaggia”. Per questo il primo proposito è quello di recuperare la piena efficienza della rete esistente con la pulizia di tombini e condutture, espurgo dei fossati, ripresa di frane nei corsi d’acqua, verifica degli impianti di sollevamento, inserimento di paratoie di non ritorno, eliminazione di strozzature localizzate e realizzazione di sfiori di emergenza. Nel medio termine, ovvero nei prossimi sei mesi, l’intenzione è di dare inizio all’adeguamento della rete grazie ai fondi già ricevuti e alle procedure accelerate che il Commissario può utilizzare. Nel lungo periodo, entro la fine del 2008 e in relazione alle risorse disponibili, saranno attivati gli interventi per i quali al momento non sono disponibili né la progettazione né le risorse finanziaria.

A margine dell’incontro del Candiani il sindaco di Mogliano Veneto Giovanni Azzolini (unico Comune della provincia di Treviso toccato dall’evento del 26 settembre) non ha invece risparmiato una frecciata ai consorzi di bonifica della zona. «Ora anche da parte dei consorzi di bonifica ci si aspetta un intervento concreto anche in ragione delle tasse versate dai cittadini. Ci aspettiamo in particolare che gli interventi necessari e di loro competenza li facciano adesso senza ulteriori rinvii».

MDL

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