Protocollo di luglio
Come era stato deciso a luglio, il lavoratore interessato da un nuovo contratto a tempo determinato oltre i 36 mesi limite, dovrà recarsi presso la Direzione provinciale del lavoro competente per territorio con l'assistenza di un rappresentante sindacale. Se questo non avviene, allora il nuovo contratto a tempo sarà invece considerato indeterminato.
Viene tenuta la novità decisa in commissione, che ha deciso di abolire del tutto il cosiddetto lavoro a chiamata, anche se una deroga (accolta) del centrodestra permette ai settori del turismo e dello spettacolo di farvi ricorso. Stessa sorta anche per lo staff leasing.
Il governo ha reintrodotto il tetto delle 80 notti lavorate per farsi riconoscere lo status di lavoratore usurato, che permette di andare in pensione in anticipo rispetto ai nuovi requisiti. Dall’altra l'esecutivo si impegna, con una delega, a definire nei dettagli quale sarà la platea dei lavoratori che rientreranno tra gli usuranti.
Ritorna e viene confermata l'abolizione della contribuzione aggiuntiva sulle ore di lavoro straordinario introdotta dalla Finanziaria 1996.
E poi le pensioni. Qui la commissione non aveva fatto interventi, per cui rimangono le novità di luglio: nel 2008 si andrà in pensione di anzianità da lavoratori dipendenti a 58 anni di età e 35 di contributi invece dei 60 previsti dalla legge Maroni.
Negli anni successivi l'età media aumenterà progressivamente, fino ad arrivare nel 2013 a quota 9' tra età e contributi con età minima a 61 anni.
Rimangono anche le maggiori protezioni previste per i lavoratori più giovani, con l'obiettivo di avere trattamenti pensionistici non inferiori al 60% dell'ultima retribuzione.
I pensionati oltre i 64 anni e con redditi non superiori a 8.504 euro annui hanno diritto ad un'erogazione supplementare la cui entità è legata agli anni di contributi versati.
Le pensioni variabili da tre a cinque volte il minimo (fino a 2.180 euro al mese) vengono indicizzate al 100% rispetto all'inflazione (prima era il 90%).
Il nuovo welfare prevede anche la definizione di nuovi coefficienti al ribasso, che si applicheranno dal 2010 e poi si rivedranno ogni tre anni. Attenzione però: nel testo rimane anche l’aumento dei contributi per i lavoratori parasubordinati.
Dall’altra il governo ha anche confermato il rafforzamento dell'indennità di disoccupazione, che sarà portata al 60% della retribuzione per i primi sei mesi, al 50% dal settimo all'ottavo mese e al 40% per i mesi successivi.
Il Presidente
Carlo Garofolini
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