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Casinò di Venezia, presentato il bilancio sociale

05/12/2007
Francamente ci si aspettava un excursus più dettagliato a proposito di cifre e importi, spese e investimenti. Insomma, nel momento in cui il Casinò di Venezia S.p.A. aveva annunciato di voler presentare pubblicamente il suo Bilancio Sociale (chiuso al 31 dicembre 2006 e realizzato tramite una consulenza esterna costata 15 mila euro), ci si era “illusi” di poter fare davvero “i conti in tasca” alla casa da gioco veneziana. Ad ogni modo i numeri (pochi) che sono stati forniti nel corso dell’incontro con la stampa avvenuto nella sede storica di Ca’ Vendramin Calergi, in Centro Storico, ha contribuito a rafforzare l’immagine del Casinò di Venezia come un soggetto in continua espansione.

«Per certi versi potrebbe sembrare una contraddizione in termini il fatto che una casa da gioco presenti il proprio bilancio sociale pur senza esserne legalmente obbligata – ha spiegato il presidente del Casinò Mauro Pizzigati – Tuttavia la nostra è un’azienda a tutti gli effetti, quindi, in nome della trasparenza e del problema della responsabilità sociale che quotidianamente ci poniamo sostenendo in vari modi il Territorio, abbiamo ritenuto di dover adempiere al dovere etico di far partecipe la cittadinanza del nostro operato. E’ con orgoglio che possiamo dire che fino a qualche anno i veneziani non mettevano piede al Casinò: oggi questa tendenza ha già iniziato un’inversione, ma al di là della nostra “vocazione” di accumulare denaro attraverso il gioco, teniamo molto a ricordare il nostro impegno etico e pratico nell’ostacolare la dipendenza».

Nell’esporre un po’ di dati partiamo pure dalla voce relativa alla presenze cui ha fatto riferimento nella sua introduzione l’avvocato Pizzigati. Nell’anno 2006, rispetto al 2005 (parallelismo preso in considerazione per ogni parallelismo numerico) il Casinò di Venezia (che in totale dà lavoro a 651 dipendenti) ha avuto un incremento di ingressi del 4.3%, da 1.006.884 a 1.050.274. La sede di Ca’ Noghera, a due passi dall’aeroporto Marco Polo di Tessera è cresciuto da 817.301 presenze a 836.293, la sede di Ca’ Vendramin da 189.583 a 213.981. Questo movimento ha comportato un significativo aumento degli introiti: a livello complessivo di mercato Venezia si è assicurato un incasso record di 214.015 milioni di euro (contro i 186.035 del 2005), tanto quanto il 39% sul totale nazionale degli incassi: seguono il 22.8% di Saint Vincent, il 20.6% di Campione e il 17.6% di Sanremo. In base agli accordi, stabiliti a livello europeo, dei 214 milioni di euro il Casinò di Venezia ne deve consegnare il 52% al Comune di Venezia, proprietario della casa da gioco, garantendo comunque una quota minima di 105 milioni all’anno (risultata però di 107 nel 2006). Ad ogni modo la prassi prevede che anche il restante 48% venga inizialmente consegnato al Comune, il quale poi lo rigira alla Casinò S.p.A. per la sua gestione. Grande spazio dell’attività del Casinò è riservata alle sponsorizzazioni – «Non a pioggia ma “meritocratiche”» ha puntualizzato Pizzigati – di tante società sportive del veneziano, dal VeneziaMestre Rugby al CUS Venezia, dal Venezia Calcio all’Umana Reyer di basket e tante altre ancora; inoltre è caldeggiata la partnership a eventi singoli come la VeniceMarathon e il torneo femminile di tennis “Città di Venezia”, senza scordare innumerevoli eventi culturali come libri (ad esempio quello su “La Reyer e i cent’anni della pallacanestro a Venezia”) e concerti (Ennio Morricone in piazza San Marco).

Una presenza nel Territorio che dunque in maniera tangibile è ben più marcata di qualche anno fa: perché il Casinò di Venezia non vuole essere soltanto la casa da gioco di tutti i veneziani.

M.D.L.

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