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Fermo autotrasporto dal 10 al 14 dicembre: Il dado è tratto

05/12/2007
E’ scaduto alla mezzanotte di martedì 4 dicembre l’ultimatum che le associazioni di categoria CNA FITA - CONFARTIGIANATO TRASPORTI - FAI - FIAP L - SNA CASARTIGIANI - FIAP M – UNITAI avevano dato al Ministro dei Trasporti Bianchi. Oggi, dato che

1) il Governo ha deciso di non convocare gli autotrasportatori;

2) nella finanziaria le risorse continuano ad essere insufficienti per la riduzione dei costi;

3) le norme sulla trasparenza e sul gasolio sono fumose e inefficaci;

pertanto le associazioni confermano il fermo del settore che scatterà il prossimo 10 dicembre fino al 14. Come di consueto saranno rispettate alcune 'finestre' relative a medicinali, animali vivi, stampa e alimenti deteriorabili.

Le associazioni degli autotrasportatori hanno “attraversato il Rubicone” confermando il fermo di cinque giorni a metà dicembre. “Abbiamo cercato invano il dialogo con il Ministro Bianchi per settimane –affermano i Presidenti Gianni Satini, Angiolina Mignolli Semenzin e Danilo Vendrame rispettivamente leaders veneti di FAI, FITA CNA e CONFARTIGIANTO TRASPORTI- ma non ci è stato concesso alcun incontro presso la Presidenza del Consiglio (luogo solitamente preposto per assicurare il coinvolgimento politico dei Ministri competenti ed essere certi che le decisioni che scaturiscono dal confronto siano poi portate avanti)”.

“Il Ministro è a nostro avviso inadempiente –proseguono i tre presidenti regionale- su diverse questioni: primo di aver recepito la direttiva sull’orario di lavoro senza aver dato una prospettiva alla questione del conseguente aggravio del suo costo; secondo la questione recupero bonus fiscale che sarà avviata (la lettere di recupero saranno recapitate nelle prossime settimane e l’intera procedura è ignota); terzo di aver ridotto ad una “mancia in media di 3mila euro” l’incentivo per il ricambio dei veicoli: quarto il disegno di legge proroga per la riforma del settore è fermo al Senato e non ci è dato di conoscere quando sarà sbloccata e se supererà il vaglio della costituzionalità; quinto l’istituzione del documento di trasporto ipotizzato nel collegato alla finanziaria lascia irrisolti i problemi richiesti dalle associazioni sulla trasparenza e sulle responsabilità dei soggetti della filiera; sesto di aver redatto un provvedimento sull’inclusione del prezzo dl gasolio in fattura che non prevede penali per i committenti che non provvedono al riconoscimento dell’incremento oppure non rispettano i tempi di pagamento; settimo di aver consentito alle imprese con automezzi aventi portata inferiore ai 3,5 ton di poter accedere alla professione mediante una autodichiarazione sul requisito dell’onorabilità favorendo così l’abusivismo”.

“Inoltre –concludono Satini, Semenzin e Vendrame- nessun accenno è stato fatto al recupero degli oltre 450 milioni di euro destinati all’autotrasporto e non utilizzati dalla legge 454 del 1997; né tanto meno alle pattuglie da dedicare ai controlli sia in azienda sia su strada sia agli stranieri come per le risorse sulla riduzione dei costi promesse e mai assegnate nell’anno 2007. Tutti motivi che ci portano a confermare il fermo dei prossimi giorni”.

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