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Lavorare di notte aumenta possibilità di patologie tumorali

10/12/2007
Il lavoro notturno da oggi è classificato come probabilmente cancerogeno. E’ questa la sentenza dell’Organizzazione mondiale della sanità che ha sviluppato uno studio/teoria attraverso il suo Centro internazionale di ricerca sul cancro Iarc, con sede a Lione, in Francia. Secondo lo Iarc il lavoro notturno è da mettere tra le probabili cause di tumori, alla pari dei gas di scarico di un motore diesel o di altre sostanze, come certi pesticidi o ancora i raggi ultravioletti, il piombo delle vecchie vernici.

In questo senso si ricorda come questi studi siano coerenti con altri lavori fatti in passato su animali, che dimostrano come l’utilizzo constante di luce artificiale o il cronico sbilanciamento dei ritmi orari possono favorire il sorgere di tumori.

Secondo gli scienziati dell'Iarc, il lavoro notturno disturba l'orologio interno dell'organismo, con conseguenti effetti cancerogeni, in questo caso si parla di “ritmi circadiani”, che regolano il nostro organismo proprio sulla base dell’alternanza giorno/notte.

Ad esempio, la luce interrompe la produzione di un ormone, la melatonina, normalmente prodotta dal nostro corpo durante la notte, in assenza di luce. Ma da svegli, con le luci accese per lavorare, la produzione di melatonina crolla, favorendo l’insorgere dei tumori, mentre l’alterazione dei ritmi alternati tra veglia e sonno potrebbe portare a un risveglio di geni implicati allo sviluppo del cancro.

Il Presidente

Carlo Garofolini

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