Lavorare di notte aumenta possibilità di patologie tumorali
In questo senso si ricorda come questi studi siano coerenti con altri lavori fatti in passato su animali, che dimostrano come l’utilizzo constante di luce artificiale o il cronico sbilanciamento dei ritmi orari possono favorire il sorgere di tumori.
Secondo gli scienziati dell'Iarc, il lavoro notturno disturba l'orologio interno dell'organismo, con conseguenti effetti cancerogeni, in questo caso si parla di “ritmi circadiani”, che regolano il nostro organismo proprio sulla base dell’alternanza giorno/notte.
Ad esempio, la luce interrompe la produzione di un ormone, la melatonina, normalmente prodotta dal nostro corpo durante la notte, in assenza di luce. Ma da svegli, con le luci accese per lavorare, la produzione di melatonina crolla, favorendo l’insorgere dei tumori, mentre l’alterazione dei ritmi alternati tra veglia e sonno potrebbe portare a un risveglio di geni implicati allo sviluppo del cancro.
Il Presidente
Carlo Garofolini
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