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Confartigianato trasporti del Veneto: fallita la trattativa

11/12/2007
"Presidente Prodi, a questo punto ci attendiamo una Sua convocazione". Questo l’auspicio del presidente Danilo Vendrame della Confartigianato trasporti del Veneto, a seguito del totale fallimento dell'incontro con il Ministro dei trasporti Bianchi, il cui unico esito è stato di inasprire gli animi degli autotrasportatori che attendevano segnali di distensione verso la prospettiva di un accordo. “E’ bastato un giorno e mezzo di fermo perché gli italiani si rendessero conto di quanto l'autotrasporto sia indispensabile per l'economia nazionale, cosa che peraltro ritengo che già sapessero -spiega Vendrame– E’ quindi incomprensibile l'atteggiamento di sufficienza del Ministro Bianchi, che ha a mio avviso tutta la responsabilità di aver causato questo stato di cose”.

“La nostra è una vertenza che è dura da un anno –ricorda Vendrame- Già a febbraio c'è stata una prima minaccia di fermo scongiurata in extremis, sono poi continuate le trattative fino al 4 dicembre, quando la situazione, oramai insostenibile, è sfociata nella protesta pubblica”.

Non era mai successo prima d'ora che una vertenza durasse tanto e che da parte del Ministro dei trasporti venisse palesemente ostentata così poca attenzione ai problemi della modalità trasportistica che movimenta oltre 80% delle merci in Italia. Non è da sottovalutare poi che la “gomma” sopperisce alle diseconomie e alla disorganizzazione delle ferrovie che, oltre a non strutturarsi, dismettono addirittura servizi di trasporto merci perchè non più convenienti.

“Noi siamo aziende di servizio –sottolinea Vendrame- assolviamo ai nostri compiti per il bene dell'economia. I disagi che stiamo causando sono importanti, ce ne rendiamo conto e ce ne scusiamo con gli italiani ed con i veneti, è un disagio che anche noi viviamo sulla nostra pelle. Molti nostri colleghi sono esasperati dai continui aumenti dei costi delle loro piccole imprese e il rischio che la protesta degeneri è molto forte”.

“Con il fermo abbiamo avuto l'attenzione che chiedevamo. Ci preoccupa moltissimo però l’assenza di un interlocutore serio con cui trattare. Siamo imprenditori e non abbiamo altro interesse se non quello di costruire le condizioni per essere competitivi rispetto ai colleghi europei e di non dover rinunciare alla sicurezza per “restare nei costi imposti dalla committenza”. Oggi non è così. “Non rifiutiamo, anzi auspichiamo -sottolinea Vendrame- il dialogo con il Governo a cui chiediamo, ancora una volta, di passare dalle promesse ai fatti: basterebbe un segnale concreto per far comprendere che gli impegni non restano sulla carta come avvenuto in passato".

“Non posso che ringraziare –conclude Vendrame- personalmente tutti coloro che da 48 ore partecipano con passione e determinatezza al fermo dei servizi. Il fermo è riuscito pienamente e produrrà risultati positivi per tutti. Il primo, oggettivo, è aver consentito all’autotrasporto di recuperare in un solo colpo quella forza contrattuale venuta meno in questi anni di divisioni e debolezze. Grazie a tutti per i sacrifici che state sostenendo”.

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