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Nadine Gordimer (Premio Nobel 1991) a Dedica

17/12/2007
NADINE GORDIMER, premio Nobel per la letteratura nel 1991, una tra le massime voci della letteratura mondiale, scrittrice e saggista sudafricana tradotta in oltre trenta lingue, sarà protagonista della 14. edizione di DEDICA, la rassegna curata dall’Associazione Culturale Thesis, che si terrà a Pordenone dal 5 al 19 aprile e che si conferma, dunque, avvenimento culturale di grande rilevanza, apprezzato per l’originalità della formula e per la qualità delle proposte.

Qualche giorno fa il presidente di Thesis Claudio Cattaruzza ha incontrato la Gordimer a Milano e nell’occasione la scrittrice ha dichiarato di essere “molto felice e onorata di ricevere questo meraviglioso benvenuto in Italia. Mi sento molto legata alla cultura e alla gente italiana – ha dichiarato - e sto viaggiando fra questo Paese e il mio da tanto tempo anche perché mia figlia vive in Italia e posso quindi dire di avere un legame familiare con la vostra terra. In merito al collegamento culturale non c’è molto da dire – ha aggiunto - è così ovvio che l’Italia è, in molti modi, il centro del mondo culturale. Considero una grande opportunità venire a Pordenone per Dedica e dunque essere parte della vita del paese e poiché l’appuntamento è per il prossimo anno, il 2008, nel frattempo vorrei augurare a tutti un felice, gioioso e pacifico Natale e anno nuovo”.

Nata in Sudafrica, Nadine Gordimer ha dedicato la propria vita alla letteratura e all’impegno dapprima contro l’apartheid e ora contro l’AIDS. Con la sua opera spesso osteggiata in patria, e con un’ininterrotta attività culturale, sociale e politica, ha rappresentato una vigile coscienza critica all’interno del suo paese. Con Doris Lessing è l'altra voce femminile di lingua inglese della letteratura sudafricana.

“Non è vero – dice la Gordimer - che c'è un tempo per vivere e un tempo per scrivere, ci sono nazioni, periodi storici, situazioni politiche in cui la letteratura ferisce chi la fa e chi la legge. Che ne è delle più raffinate teorie sulla letteratura quando queste sono messe in pratica in contesti sociali ad altissima temperatura conflittuale? Qui la rappresentazione letteraria serve a contestare la realtà e a dare voce all' utopia contro i crimini del potere”.

Nadine Gordimer non avrebbe mai pensato che nella sua vita sarebbe riuscita a vedere la fine del tunnel. Nel 1994, con le prime elezioni libere, il Sudafrica è uscito dal regime segregazionista; ma il suo compito di scrittrice impegnata non è finito. L'apartheid ha lasciato una pesante eredità: violenza, distorsioni psicologiche. Il compito dello scrittore nella nuova realtà del Sudafrica è lo stesso di prima: “raccontare la verità come la si percepisce. Nel far questo bisogna cercare di essere onesti con se stessi, di non essere prevenuti. La verità è qualche cosa di enorme; non riusciamo mai ad arrivare a tutta la verità, possiamo solo tentare di capirne dei tratti”.

Dedica proseguirà nella formula che la rende originale e unica nel panorama culturale italiano: la consueta articolazione in appuntamenti che, attraverso espressioni artistiche diverse, spaziano dalle conferenze al teatro, dal cinema alla musica, dalla danza alla pittura. E come sempre si aprirà con la presentazione della monografia che porta il titolo della manifestazione, ovvero “Dedica a Nadine Gordimer”

Dedica 2008 si svolgerà quest’anno in aprile, dal 5 al 19.

Promossa e organizzata dall’Associazione Culturale Thesis di Pordenone, la manifestazione è sostenuta da organismi pubblici, in particolare dal Comune di Pordenone e dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e da alcune importanti realtà private del territorio: Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone e Coop Consumatori Nordest.

Dedica ha ricevuto, tra i diversi riconoscimenti, anche la Medaglia d’argento del Presidente della Repubblica.

Dedica ha esordito con protagonisti del teatro di ricerca (nel 1995 il Laboratorio Teatro Settimo, nel 1996 Cesare Lievi, nel 1997 la Compagnia I Magazzini), per poi passare nel 1998 a Moni Ovadia, nel 1999 a Claudio Magris, nel 2000 a Dacia Maraini, nel 2001 ad Antonio Tabucchi, nel 2002 ad Amin Maalouf, nel 2003 a Vassilis Vassilikos, nel 2004 ad Assia Djebar, nel 2005 a Paco Ignacio Taibo II, nel 2006 ad Anita Desai, nel 2007 ad Amos Oz

E CON LE LIBRERIE LA PROMOZIONE DI NATALE

Profondamente radicata al territorio e alla sua città, nonostante il suo respiro europeo, Dedica si inserisce un’iniziativa che Thesis ha avviato in questi giorni e che proseguirà fino al 6 gennaio.

Grazie alla collaborazione con le maggiori librerie cittadine (Emporio Biblioteca dell’Immagine, Al Segno, Einaudi, Giunti), coloro i quali acquisteranno libri di Nadine Gordimer godranno di uno sconto del 15 per cento sul prezzo di copertina. Un motivo in più per scegliere un libro come regalo di Natale ma soprattutto un’occasione per approfondire la conoscenza con la scrittrice in attesa di incontrarla in aprile, a Pordenone.

I “DEDICATI” DELLE EDIZIONI PRECEDENTI

Giunta alla 14. edizione, la manifestazione ha esordito con protagonisti del teatro di ricerca (nel 1995 il Laboratorio Teatro Settimo, nel 1996 Cesare Lievi, nel 1997 la Compagnia I Magazzini), per poi passare nel 1998 a Moni Ovadia, nel 1999 a Claudio Magris, nel 2000 a Dacia Maraini, nel 2001 ad Antonio Tabucchi, nel 2002 ad Amin Maalouf, nel 2003 a Vassilis Vassilikos, nel 2004 ad Assia Djebar, nel 2005 a Paco Ignacio Taibo II, nel 2006 ad Anita Desai, nel 2007 ad Amos Oz.

NADINE GORDIMER

BIOGRAFIA

Nadine Gordimer nasce nel 1923 a Springs, una piccola cittadina mineraria vicino Johannesburg, nella provincia sudafricana del Trasvaal. Entrambi i suoi genitori sono immigrati ebrei: il padre è un gioielliere lituano, la madre ha origine inglese.

Dopo aver ricevuto un’educazione di stampo religioso, si iscrive all’Università di Witwatersrand a Johannesburg, dove studia per un anno.

È proprio nell’ambiente universitario, dopo aver toccato con mano le disparità esistenti tra studenti neri e bianchi, che matura il suo impegno contro l’apartheid. Entra in contatto con l’African National Congress (Anc) di Nelson Mandela. L’impegno politico contro il pregiudizio razziale e il lavoro di scrittrice procedono parallelamente. Alcuni dei suoi libri sono stati proibiti in Sud Africa. Nel 1987 è tra i fondatori del Congress of South African Writer, un’associazione di scrittori nata per promuovere la letteratura tra le comunità più svantaggiate .

Il legame tra Nadine Gordimer e la scrittura arriva da lontano. Fin da piccola, la madre la incoraggia a leggere e a scrivere.

A soli 15 anni pubblica su un periodico sudafricano il suo primo racconto, The Quest for Seen Gold. Del 1949 è invece la sua prima collezione di racconti, intitolata Face to Face (Faccia a faccia). Quattro anni dopo, arriva The Lying Days (I giorni della menzogna), il primo romanzo, in cui la scrittrice descrive il nascente movimento anti-apartheid di una piccola cittadina sudafricana.

Fin dalla metà degli anni Settanta, la sua tecnica narrativa si fa più complessa. Con Ospite d’onore (1971) e soprattutto con Il conservatore (1972) “Booker Prize” nel 1974), inizia a maturare un linguaggio più autenticamente africano, che vuole superare le barriere fra neri e afrikaner. In questi romanzi, come anche nei successivi – La figlia di Burger (1979) e Luglio (1981) – Nadine Gordimer mostra un difficile contesto sociale e politico attraverso le storie e le prospettive particolari dei suoi personaggi. In luglio i drammatici scontri di Soweto, avvenuti nel 1976 tra studenti di colore e polizia, rimangono sullo sfondo, mentre la narrazione si concentra sugli Smales, una famiglia bianca costretta alla fuga.

Anche dopo il 1994, anno in cui l’Anc vince le elezioni politiche e Nelson Mandela è eletto presidente del Sud Africa, la scrittrice africana non abbandona i temi razziali. Un’arma in casa (1998) ha come protagonista un omicida bianco difeso da un avvocato di colore. Nel suo ultimo romanzo, Sveglia! (2005) alle riflessioni sulla nuova povertà del Sud Africa post-apartheid s’intrecciano quelle su altre questioni contemporanee, come la salvaguardia della natura e il progresso economico, la lotta contro l’Aids e la complessità delle relazioni umane.

Oltre all’attività narrativa, Nadine Gordimer svolge un intensa attività giornalistica e di saggista.In questo ambito in Italia sono usciti: Vivere nella speranza e nella storia, Scrivere ed essere e Vivere nell’interregno.

Per la sua opera ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra i quali il Booker Prize (1974), il Grinzane Cavour (1985 e 2006), il premio Carlo Levi (2002). Nel 1991 è stata insignita del Premio Nobel per la Letteratura. Da molti anni inoltre ricopre la carica di Goodwill Ambassador delle Nazioni Unite.

Vive e lavora a Johannesburg.

NADINE GORDIMER

INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Storie - Milano, Feltrinelli (raccolta di racconti di diversi autori a sostegno della campagna anti AIDS a cura di Nadine Gordimer)

Scrivere è vivere - Roma, Datanews (scritti e interviste di Nadine Gordimer)

Salto - Milano, Feltrinelli (racconti)

Sveglia - Milano, Feltrinelli (romanzo)

L’aggancio - Milano, Feltrinelli (romanzo)

Occasione d’amore -Milano, Feltrinelli (romanzo)

Un’arma in casa - Milano, Feltrinelli (romanzo)

Un ospite d’onore - Milano, Feltrinelli (romanzo)

Scrivere ed essere – Lezioni di Poetica - Milano, Feltrinelli (saggio)

Vivere nella speranza e nella storia – Milano, Feltrinelli (saggio

Informazioni: Thesis - Pordenone, tel. 0434 26236 - www.dedicafestival.it

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