La Fenice: Roberto Abbado dirige il Concerto di Capodanno
“Unipol Gruppo è lieta di sostenere un grande evento musicale come il Concerto di Capodanno alla Fenice di Venezia - afferma Carlo Salvatori, Amministratore Delegato di Unipol Gruppo Finanziario - proseguiamo in tal senso l’impegno concreto a favore di importanti iniziative culturali, che hanno un valore per la gente e rappresentano il meglio dell’Italia nel mondo. Si tratta di una scelta coerente per un Gruppo che intende coniugare la propria attività economica con il proprio impegno di Responsabilità Sociale”.
Per il sovrintendente della Fenice, Giampaolo Vianello: “Da quattro anni il Concerto di Capodanno si è conquistato un posto importante dal momento che, da un recente sondaggio, risulta essere al dodicesimo posto tra gli avvenimenti più interessanti per gli italiani. Un segnale di apprezzamento per questa iniziativa imperniata interamente sulla musica italiana”.
Questo il programma dettagliato del concerto: la prima parte, interamente orchestrale e riservata al pubblico in sala, sarà dedicata a musiche di Giuseppe Verdi, con la Sinfonia di Luisa Miller e i balletti dei Vespri siciliani. La seconda parte, in diretta Rai Uno, si aprirà con l’Allegro vivace dall’Ouverture del Guglielmo Tell di Rossini seguito da «La vergine degli angeli» (soprano e coro) dalla Forza del destino di Verdi e da «Nessun dorma» (tenore e coro) da Turandot di Puccini. Un nuovo brano orchestrale, l’Intermezzo da Pagliacci di Leoncavallo, introdurrà tre arie solistiche: «La calunnia è un venticello» per basso dal Barbiere di Siviglia di Rossini, «Donna non vidi mai» per tenore da Manon Lescaut di Puccini e «Mi chiamano Mimì» per soprano dalla Bohème di Puccini. Sarà quindi la volta di due brani verdiani: il coro «Gloria all’Egitto» e la successiva Marcia trionfale dall’Aida e l’aria «O tu, Palermo, terra adorata» per basso dai Vespri siciliani. Concluderanno la serata Preludio a orchestra di Puccini, il coro «Va’ pensiero sull’ali dorate» dal Nabucco e il brindisi «Libiam ne’ lieti calici» dalla Traviata.