Dal 1° gennaio 2008 i tradizionali codici Abi, Cab e numero di Conto corrente, sono stati sostituiti da un unico codice, l’Iban, ovvero l’International Banking Account Number. L’Iban, sarà quindi usato anche per le operazioni nazionali, indipendentemente dall’importo dei pagamenti. Per i correntisti italiani si tratta di un codice di 27 cifre, che comprende le lettere It che identificano appunto l’Italia; due numeri di controllo internazionale; il Cin, cioè la lettera di verifica nazionale; le dieci cifre di Abi e Cab e infine 12 cifre senza caratteri speciali con il numero di conto corrente. Tuttavia, per un periodo transitorio - fino al giugno 2008 - i bonifici verranno ancora accettati anche se, per i clienti che invieranno i soldi, i bonifici privi di codice Iban avranno progressivamente tempi di esecuzione e costi maggiori. La procedura per utilizzare l’Iban, d’altronde, è molto semplice.

A beneficiare di questa innovazione saranno sia le imprese sia le famiglie. Tra poco più di un mese, infatti, sarà possibile per un’impresa, ad esempio, ricevere il pagamento delle proprie esportazioni direttamente sui conti italiani senza specifici costi aggiuntivi o adempimenti burocratici. Mentre un cittadino potrà vedersi, ad esempio, corrispondere la pensione italiana sul proprio conto all’estero o inviare senza difficoltà un bonifico ai figli che frequentano università europee.

Nessuna preoccupazione anche per chi deve ricevere lo stipendio o la pensione. Buona parte dei datori di lavoro - sia del settore pubblico che privato - e degli enti pensionistici che effettuano il pagamento di stipendi e pensioni con il bonifico bancario, acquisiranno il codice Iban direttamente dalla banca di riferimento senza alcun onere o disagio per i destinatari dei pagamenti.

Il Presidente Carlo Garofolini

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