Nuovo record del petrolio
07/01/2008
Con il nuovo record del petrolio che ha raggiunto quota 100 dollari al barile c'è il rischio che si inneschi una spirale di rialzi sull'intero paniere dei beni di consumo spingendo l’inflazione verso il 3%. L'aumento della materia prima, cui l'Italia è pesantemente legata per il proprio approvvigionamento energetico più di altri paesi, rischia di creare un effetto 'domino' sull'intera economia. La nuova corsa al rialzo del petrolio, rischia di tradursi in una pesante stangata per i cittadini, pari a oltre 400 euro annui a famiglia tra carburante per l’auto, gli effetti sulle tariffe luce e gas, sul riscaldamento, sui trasporti e sul prezzo dei prodotti. Nella nota diffusa dalla Coldiretti si legge come il caro petrolio rischia di determinare un aggravio di costi stimabile in 100 milioni di euro su base annua nelle campagne, mentre la Cia-Confederazione italiana agricoltori rileva che "il vertiginoso rincaro del petrolio pesa in maniera sempre più pesante anche sulle imprese agricole che hanno visto, negli ultimi tre mesi, lievitare i costi della 'bolletta petrolifera' di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
E’ora che il governo pensi seriamente a tagliare le accise sui carburanti, per contenere gli effetti dei rialzi del petrolio sul prezzo alla pompa, di intervenire con manovre di carattere strutturale e limitare l'aggravio di spesa per le famiglie italiane.
Il Presidente
Carlo Garofolini
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