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Prezzi: coniglio aumenta del 430% da stalla a tavola

08/01/2008
Il prezzo del coniglio aumenta del 430 per cento dalla stalla alla tavola a causa delle distorsioni nella distribuzione commerciale che mettono a rischio i consumi, ma anche il primato nell’allevamento dell’Italia che è il primo produttore europeo e il secondo a livello mondiale dopo la Cina. E’ questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti nel sottolineare che gli italiani consumano ogni anno circa 4 kg a testa di carne di coniglio ottenuta in circa 5000 allevamenti situati soprattutto in Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia. Il prezzo medio riconosciuto agli allevatori è oggi - sottolinea la Coldiretti - di circa 1,5 euro al chilo mentre i consumatori sono costretti a pagare un prezzo vicini agli 8 euro al chilo. Si tratta di una forbice insostenibile che - continua la Coldiretti - dimostra l’esistenza di ampi margini da recuperare per consentire una giusta remunerazione nelle campagne e acquisti più accessibili per i cittadini di un tipo di carne con positive proprietà nutrizionali. Peraltro la carne è il prodotto che incide di piu’ sulle spese alimentari delle famiglie che su un totale di 467 eurto al mese di spesa a tavola destinano all'acquisto di carne 106 euro, di frutta e ortaggi per 84 euro, di pane e pasta per 79 euro e di latte, uova e formaggi per 64 euro. E anche per questo occorre intervenire contro le speculazioni - conclude la Coldiretti - garantendo una maggiore trasparenza nel passaggio dagli allevamenti alle tavole dei consumatori introducendo l’obbligo di indicare in etichetta l’origine al pari di quanto è già stato fatto per la carne di pollo e quella bovina.

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