Quattrocentonovantanovegiorni
14/01/2008
Il titolo incuriosisce, la storia è profonda. Il libro si legge come un romanzo, ma è tutta verità. Verità sulle vicende quasi incredibili accadute all’autore, verità sul suo modo di pensare, sui suoi valori morali, sugli affetti, sulle doti di carattere fondamentalmente ottimistico e sullo spirito di intraprendenza che gli hanno permesso di superare difficoltà a prima vista insormontabili. 499 Quattocentonovantanove giorni, fresco di stampa, racconta l’esperienza vissuta dall’autore Giuseppe Moreschi che per la sua azienda, dopo il fermo immotivato dei lavori, subisce il sopruso del “sequestro libero” per oltre 16 mesi in un paese difficile come la Libia. Un libro nato in modo semplice mettendo assieme i ricordi che al rientro nel Veneto, finalmente libero, gli affioravano in mente uno dietro l’altro. Il volume è arricchito da elementi che non si riferiscono soltanto alla storia del suo “sequestro”, ma spaziano sulle più svariate esperienze di vita, dando l’immagine di un personaggio versatile, intraprendente, organizzatore ed ottimista pur tra le sconfitte, tenace nella ricerca della giustizia ed al tempo stesso capace di gustare momenti di gioia nella scoperta di bellezze naturali ed artistiche di quella terra che è stata per sedici mesi la sua “prigione”. Grazie alla riscoperta di antichi valori, come l’amicizia con il prezioso compagno di sventura Giovanni e l’esperienza umana nutrita da forti emozioni con una moglie ed una figlia che sono state la sua traccia sulla strada verso la libertà, Moreschi ha sempre cercato di esaltare lo spirito di sopravvivenza che era in lui anche nei momenti più tragici. 499 Quattrocentonovantanove giorni è il romanzo-verità per tutti coloro che vogliano conoscere la storia di molte imprese italiane che hanno lavorato all’estero.
Silvia Bolognini
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