Dal tabacco ogm una cura contro i linfomi
Un gruppo di ricercatori sta utilizzando il tabacco geneticamente modificato per ottenere una proteina terapeutica da utilizzare per ogni singolo paziente.
Il progetto denominato Seromox è condotto da un gruppo di ricercatori che si sono riuniti nel Centro di Ricerca dell’Azienda Ca’ Tron della Fondazione Cassamarca. All’incontro, organizzato per presentare il lavoro, hanno partecipato tra gli altri l’ing. Semenzato della Fondazione Cassamarca, il professor Stefano Marchetti, genetista vegetale dell’Università di Udine, il dottor Francesco Zaja, ematologo del Policlinico dell’Università di Udine che sono i promotori del progetto Seromox. Presenti anche il dottor Jeremy Thompson, biologo molecolare e il Prof. Oscar Burrone, immunologo dell’ICGEB di Ca’ Tron e Trieste e il professor Corrado Fogher , genetista vegetale dell’Università Cattolica di Piacenza e direttore di Transactiva, l’azienda biotech interessata allo sviluppo dei vaccini, il dottor Bruno Bembi, pediatra dell’Irccs Burlo Garofano di Trieste e il dottor Luca Nardini, manager e Massimo Codato amministratore delegato di Abo Project, la realtà impegnata nella promozione di nuovi progetti di ricerca.
Il sodalizio tra realtà diverse che comunque concorrono insieme per la ricerca potrebbe – come è emerso dall’incontro- portare a breve a risultati confortanti nella cura di uno dei tumori che si presenta in modo più aggressivo e che spesso è letale.
. L’intuizione di Fondazione Cassamarca di creare a Cà Tron un luogo di studio degli OGM si sta dimostrando estremamente utile anche in funzione della lotta ai tumori. La via dei vaccini biologici personalizzati sembra essere oggi uno dei percorsi più promettenti per sconfiggere il cancro. Una strada che però necessità di fondi mirati, da qui l’importanza che realtà diverse, come l’impresa e il privato, concorrano a questa sfida.