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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Salvare un Codice. Una missione di cultura

17/01/2008
"Alumina. Pagine miniate", la rivista del Gruppo Nova Charta dedicata al mondo della miniatura, continua la sua piccola ma significativa missione: contribuire ogni anno, con il sostegno del Gruppo Immobiliare Ceoldo di Padova, alla salvaguardia di un'opera pergamenacea di particolare importanza. Anche quest'anno parte il progetto "Salviamo un Codice" i cui scopi sono: 1) individuare nel ricco patrimonio di codici miniati delle Biblioteche italiane un manoscritto di particolare valore storico e artistico bisognoso di un intervento di manutenzione e/o di restauro; 2) sottoporre il codice a tale intervento allo scopo di assicurargli condizioni ottimali di conservazione e di durata; 3) effettuare durante l'intervento di restauro gli opportuni studi di carattere filologico, paleografico, codicologico e storico-artistico; 4) restituire alla collettività il manoscritto restaurato, sensibilizzando l'opinione pubblica, mediante le campagne di comunicazione collegate all'evento, sull'opportunità di questi interventi e sul valore del nostro patrimonio librario.

La prima edizione

Nel 2007 il codice restaurato, con la sponsorizzazione del Gruppo Immobiliare Ceoldo, è stato l'Ottateuco copto della Biblioteca Forteguerriana di Pistoia, presentato in marzo al Salone del Restauro di Ferrara e in giugno alla Biblioteca della Camera dei Deputati di Roma, alla presenza di esponenti della cultura e della politica.

Il codice da salvare

Il manoscritto individuato per la seconda edizione del progetto "Salviamo un Codice" è il

Decretum Gratiani della Biblioteca Malatestiana di Cesena (Manoscritto Piana 3.207), secolo XIII, membranaceo, legatura con coperta in cuoio decorata da ferri impressi con oro, sguardie rivestite di seta verde, cucito con filo in seta verde, capitello a due colori, rosa e verde. L'apparato decorativo comprende una miniatura di grande formato alla c. 1r e 27 riquadri miniati di medie dimensioni con scene figurate allusive al testo; vi sono poi circa 350 iniziali miniate ornate o figurate di piccole dimensioni, oltre a numerose iniziali filigranate rosse e blu.

Lo stato di conservazione

Il codice si presenta attualmente composto da una serie di fascicoli slegati e la coperta presenta uno strappo nella parte superiore del dorso. Agli inizi degli anni Ottanta il codice ha subito una gravissima mutilazione a seguito dell'asportazione, tramite taglio, di tredici carte miniate sul recto e sul verso, dodici delle quali sono state recuperate. Tre delle carte asportate risultano refilate nei margini superiore e inferiore, mentre in due delle stesse è stata asportata l'indicazione corrente. A seguito del furto la cucitura risulta tagliata in più punti ed è tutta allentata con separazione dei fascicoli che appaiono smembrati; anche i nervi sono spezzati. Inoltre sono presenti erosioni nei dorsetti probabilmente causate da blattidi. Anche la coperta presenta danni che vanno da abrasioni diffuse sui piatti a piccole lacune agli angoli e in corrispondenza di un taglio; dorso lacero in corrispondenza della cuffia di testa con danno al capitello.

L'intervento di restauro

L'intervento di restauro viene effettuato dall'Istituto Centrale per la Patologia del Libro di Roma, sotto la direzione di Armida Batori. Gli interventi previsti sono i seguenti: brachettatura con pergamena delle carte tagliate alle loro metà bifoglio per ricostruire il bifoglio stesso; inserimento di una brachetta più larga al posto della carta asportata e non recuperata; leggero e graduale spianamento della sguardia anteriore e delle prime carte; ricomposizione dei fascicoli e nuova cucitura con filo di seta verde; restauro e riapplicazione dei capitelli; riapplicazione della coperta originale previo risarcimento delle lacune e delle lacerazioni.

Il Quaderno di Restauro

Al termine dei lavori verrà pubblicato un Quaderno di Restauro a cura di Daniela Savoia, direttore della Biblioteca Malatestiana, contenente una relazione dell'operazione effettuata, corredata da fotografie.

Testi di Angela Benintende, Rosaria Campioni (Introduzioni istituzionali); Daniela Savoia (La biblioteca); Geraldina Boni, Paola Errani, Davide Gnola, Fabrizio Lollini, Marco Palma (Il codice); Armida Batori, Marina Bicchieri, Carla Casetti-Brach, Paolo La Mendola, Massimo Massimi (Il restauro).

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