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“Il Mito di Garibaldi”

17/01/2008
Chiude, ma con grande onore, la mostra “Il Mito di Garibaldi”, ospitata dal 7 dicembre alla Pescheria Nuova di Rovigo, e che sabato terminerà il suo percorso. L’esposizione prima di essere allestita a Rovigo ha ottenuto un altrettanto notevole successo anche ad Adria, nei locali della Fondazione Franceschetti Di Cola nel mese di novembre dello scorso anno. La mostra, che ha proposto poco meno di trecento pezzi originali e di testimonianze garibaldine appartenenti alla straordinaria collezione Alessandro Ceccotto, può vantare al suo attivo circa 5.000 visite tra Adria e Rovigo. Tante anche le scolaresche coinvolte che hanno inoltre aderito, tramite l’ufficio Scolastico Provinciale e la Provincia di Rovigo, in collaborazione con l’Archivio di Stato, alla riscoperta e alla rivalutazione storica di vicende e personaggi minori, di origine polesana che, con il loro contributo, hanno fornito linfa al movimento risorgimentale sotto le insegne garibaldine.

Si parla di oltre 2300 volontari e di un alto tributo di valore e di sangue.

Una prima fase, già in corso, si traduce nell’individuazione dei personaggi polesani più attivi nelle file dei volontari garibaldini (1848- 1870), con successiva analisi delle fonti per la ricostruzione di profili biografici e dei contributi alle battaglie garibaldine dei patrioti. Agli studenti è stato chiesto di censire tutte le testimonianze risorgimentali del territorio in cui vivono e quindi monumenti, lapidi, iscrizioni, ecc "paese per paese" . Ma anche la predisposizione da parte di Provincia di Rovigo e Comuni interessati di cartellonistica dei luoghi e dei personaggi, da collocare nei centri coinvolti.

La collezione Ceccotto ha cominciato a svilupparsi intorno al 1980 fondandosi sull’invincibile passione per il Risorgimento, e di conseguenza per Garibaldi che ne è stato uno dei massimi protagonisti, da parte dello stesso Ceccotto. La mostra ha quindi avuto modo di evidenziare i modi, anche i più bizzarri, in cui è stata utilizzata negli anni l’immagine di Giuseppe Garibaldi, divenuto, suo malgrado, uno dei testimonial più utilizzati e amati del nostro paese. Del resto fin dagli anni ’60 del XIX sec. “Garibaldi era la persona vivente più conosciuta e più amata del mondo”, venne richiesto da Lincoln, dagli Armeni, dalla Comune parigina del 1871, e questa popolarità correva di pari passo con la diffusione della sua immagine. Tanto che in tutto il mondo vi sono più di 5.000 monumenti, alcuni di questi eretti quando era ancora in vita.

Sterminato il materiale destinato ai bambini e ai giovani: dai soldatini da ritagliare a quelli in piombo e in vari altri materiali, le figurine da quelle Talmone, alle Liebig, agli album con la sua vita visualizzata in 100 o più figurine, i quaderni di scuola e naturalmente i libri di storia e i romanzi ispirati, fino ai moltissimi fumetti non solo italiani ma anche brasiliani, messicani, statunitensi, i giochi di ruolo o di carte.

L’esposizione, curata da Alessandro Ceccotto in collaborazione con il prof. Sergio Garbato, è stata realizzata dall’Arci di Rovigo avvalendosi del Patrocinio del Comitato nazionale per le celebrazioni del Secondo Centenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, insignito dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, nel quadro delle manifestazioni organizzate dal Comitato Garibaldi e della Provincia di Rovigo, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Al Comitato Provinciale per le celebrazioni garibaldine hanno aderito i Comuni di Adria, Lendinara e Rovigo, la Provincia di Rovigo, l'Archivio di Stato, l'Accademia dei Concordi, l'Associazione Culturale Minelliana.

Le diverse manifestazioni organizzate dal Comitato hanno compreso mostre, convegni, spettacoli teatrali e concerti.

Un ulteriore convegno e una mostra itinerante, ma anche un concorso nelle scuole, diffonderanno i risultati e le conclusioni della ricerca.

Ufficio stampa: Studio P.R.P.

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