Trasferimento tecnologico: bilancio attivo per ateneo Udine
Cinque le aree di sviluppo dei brevetti: scienze agrarie e degli alimenti; scienze chimiche, dell’ingegneria civile, dell’ambiente e dell’architettura; scienze dell’ingegneria industriale; scienze matematiche e scienze informatiche; scienze mediche. I brevetti sono commercializzati per il 21% nel settore mobiliero, seguiti dal 17% in quello chimico. Le imprese che hanno fatto richiesta di sfruttamento sono soprattutto di piccole dimensioni (10 su 24) e le aree geografiche di diffusione vedono in testa per l’Italia il Friuli Venezia Giulia con 11 cessioni (altre otto nel resto del Paese), seguita dalla Gran Bretagna con due e a seguire Francia, Svizzera e Usa con una cessione a testa.
Registra un più due anche il settore delle imprese nate dall’impegno dell’Università in sinergia con le forze produttive del territorio: sono attivi 12 spin off accademici (quelli in cui socio proponente è almeno un membro a vario titolo dell’Ateneo: docente, ricercatore o personale tecnico amministrativo) e 8 dell’Università (queste aziende vedono invece come socio direttamente l’Istituzione). Gli spin off si dividono fra le diverse aree già individuate per i brevetti, a cui si aggiungono quelle di scienze biologiche e scienze economiche, statistiche e giuridiche. Ultime nate fra le srl (società a responsabilità limitata) dell’Ateneo sono le imprese RISA, che svolge attività di ricerca e sviluppo nel settore dei sistemi di depurazione e The Business Game, che invece fornirà la sua consulenza per l’utilizzo di un nuovo management game, un software per l’e-learning.
“Alla fase di lancio dell’attività di trasferimento tecnologico, sta seguendo, oggi, una fase di consolidamento, selezione e controllo - afferma Cristiana Compagno, docente di strategia d'impresa della facoltà di Economia e delegata del Rettore all’Innovazione tecnologica e territoriale -. Proprio in questi giorni avrà inizio un processo di monitoraggio di tutti gli spin off. L’obiettivo è monitorare il rispetto degli obiettivi di business plan economico e tecnologico. Un’università che voglia adottare un modello imprenditoriale deve infatti dotarsi di meccanismi di controllo delle attività poste in essere, al fine di perfezionare la capacità e l’intensità del trasferimento tecnologico. Questa è un’altra importante sfida.”