Coldiretti Rovigo è contraria all’estrazione di metano nel mare Adriatico, al largo delle coste polesane. Per esprimere la propria posizione il Consiglio provinciale dell’associazione ha stilato un documento ufficiale che ha inviato ai presidenti di Regione Veneto Giancarlo Galan e Provincia, Federico Saccardin, agli assessori regionali Luca Zaia, Isi Coppola e Renzo Marangon (questi ultimi in quanto polesani), al consigliere regionale Carlo Alberto Azzi e agli assessori provinciali Gino Sandro Spienello e Gincarlo Chinaglia.

“Prima di prendere qualsiasi decisione – si legge nel documento – il Consiglio provinciale di Coldiretti Rovigo auspica che vengano coinvolte le Autorità polesane e regionali, l’Unione Europea e le associazioni di categoria interessate, in quanto il problema energetico non può essere predominante rispetto al fenomeno del bradisismo negativo e della sicurezza del territorio”.

“L’estrazione di metano effettuata in passato – continua il documento - ha provocato forti squilibri ambientali portando all’abbassamento del suolo con punte di oltre due metri e mezzo, costringendo così i Consorzi di bonifica ad effettuare ingentissimi investimenti per difendere il territorio dall’invasione del mare e incrementando la preoccupante risalita del cuneo salino nel fiume Po, che sta avendo gravi ripercussioni sulla popolazione e sull’attività agricola, compromettendo la potabilità dell’acqua e alcune colture di pregio, come melone e riso”.

Con questo atto, Coldiretti Rovigo si è fatta portavoce anche delle istanze delle popolazioni locale e, soprattutto, di quella rurale del Delta del Po, preoccupate per gli effetti economici ed ambientali che può comportare la scelta dell’estrazione del metano a fini energetici.

«Sarebbe un atto sconsiderato – ha commentato il presidente di Coldiretti Rovigo, Valentino Bosco – visto il delicato equilibrio del nostro Delta, che è un’area a forte valenza ambientale tutelata anche da un Parco regionale, e considerato che per valorizzarlo veramente e farne un’occasione di sviluppo e di crescita per l’economia polesana bisogna tener conto delle sue esigenze reali».

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