Da ben quarant’anni a Porpetto (Udine) si celebra per un oltre un mese una sorta di rito, dedicato a una delle tradizioni più radicate della civiltà contadina friulana: il consumo delle carni suine. La forza dell’evento che si rinnova da così tanto tempo dalla prima quindicina di gennaio ai primi giorni del mese di marzo, sta nell’aver saputo coniugare l’attrazione gastronomica con la festa degli innamorati. La “Fieste dai nemoraz dal purcit” (Festa degli innamorati del maiale) è infatti nata nel 1968 nel ristorante “La tavernetta” di Porpetto, quando il gestore Aligi Grop, assieme a Ezio Toneatto e ad altri amici, al termine di un ricco convivio con piatti a base delle carni suine, ma riservato ai soli uomini, decise di ideare un evento che consentisse anche alle consorti e compagne della vita di gioire di tali pietanze. E visto che proprio in quei giorni cadeva la festa di San Valentino, ecco generato il connubio con la festa degli innamorati. Per il quarantennale, la figlia di Aligi Grop, Clia, ha voluto presentare adeguatamente la manifestazione, e alla presenza dei genitori, ha accolto gli ospiti. Così il presidente della Camera di Commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo, ha rilevato l’importanza del saper mantenere salde le radici della tradizione enogastronomica locale, che esaltano le peculiarità del territorio. Mentre Paride Carnelutti ha parlato della storia della manifestazione, che negli ultimi anni ha vissuto personalmente. Il sindaco di Porpetto, Cecilia Schiff, ha messo in risalto il ruolo dell’iniziativa per la promozione del territorio. Una promozione, ha sottolineato Carlo Morandini, vicepresidente nazionale della Stampa Agricola e Agroalimentare (UNAGA), che da quarant’anni raggiunge gourmet e appassionati di enogastronomia di tutta Italia e dell’estero, richiamando turisti nella Riviera Friulana. Presenti il presidente della Confcommercio settore Turismo, Franco Mattiussi, il presidente regionale dell’Associazione macellai, Mario Lizzi, il presidente del Comitato per la difesa delle osterie friulane, Enzo Driussi, il vicepresidente dell’Associazione regionale della Stampa Agricola e Agroalimentare (ARGA FVG) Giovanni Travisan, il priore della Confraternita della polenta friulana, Silvano Bertossi. E Renzo Battaglia, veneto, proprietario di una collezione di ventimila pezzi, gadget, ma anche diverse opere d’arte dedicate al maiale. Gli ospiti hanno posto questi agli organizzatori, e fornito proposte a sostegno del rilancio della Fieste. Festa che nelle prime edizioni, tuttora accompagnate ogni anno da un brano in rima sul tema suinicolo di Ezio Toneatto, e da un piatto in ceramica, stavolta decorato dal pittore friulano Giorgio Celiberti. Poi, mentre i primi anni le portate previste dal menù della manifestazione erano una trentina, ora si sono ragionevolmente limitate per consentire alla gran parte dei commensali di affrontare con serenità l’intero menù. Che non può non aprirsi con il prosciutto crudo, per proseguire con il salame fresco all’aceto, le orecchie fritte, il riso e salsiccia, l’orzo e fagioli, le ossa e i piedini bolliti, la lingua con purea di cavoli, la grigliata di salsiccia pancetta e spiedino, il cotechino e la brovada, la sanguinetta e verze, il fegato al vino, il carrè di maiale al latte, la costa in umido con patate, lo stinco al forno, i gialletti al mais. Il tutto condito con la grappa ai mirtilli. La “Fieste dai nemoraz dal purcit” si concluderà quest’anno il 9 marzo; una scelta significativa. Comprende dunque infatti anche la Festa della donna dell’8 marzo.
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