Progetto Fuoco conferma il trend positivo del settore
L’aver riservato le prime due giornate della Manifestazione ai soli visitatori professionali ha portato agli stand delle aziende presenti in fiera circa 38.000 operatori qualificati da tutte le Regioni, Isole comprese, cui si sono aggiunti nei giorni di sabato 26 e domenica 27 oltre 21.500 potenziali clienti interessati alle novita’ ed al design, moderno o tradizionale, degli apparecchi in esposizione.
Molti contatti e affari sia da parte di compratori e progettisti italiani, sia di operatori esteri da 50 Paesi con importanti presenze da Grecia, Spagna, Paesi Baltici e dalle ex Repubbliche Socialiste. Imponente la presenza di visitatori dai Paesi della UE e soprattutto dai nuovi aderenti alla Comunità Europea.
Al settore del pellet Progetto Fuoco, in collaborazione con AIEL(Associazione Italiana Energie Agroforestali), ha dedicato il primo Forum internazionale con la partecipazione di esperti austriaci, francesi, italiani, spagnoli, statunitensi e tedeschi.
Da tutti i convegni è emersa la corale richiesta di normative certe per il settore, relative alla produzione e manutenzione degli impianti e alla standardizzazione delle materie prime da cui dipendono la corretta combustione e quindi emissioni meno inquinanti e maggiore sicurezza. Anche perché la tendenza europea va verso un forte aumento dei consumi di biomasse: se oggi esse coprono solo il 4% dei fabbisogni energetici continentali, entro il 2010 l’Unione Europea conta di raggiungere il difficile obiettivo di passare dagli attuali 69 ai 150 milioni di tonnellate di biomassa/equivalenti petrolio, portando al 10% il contributo dei biocombustibili.
Per la prima volta a Progetto Fuoco è stato organizzato PF-Technologie uno spazio riservato esclusivamente alla presentazione delle novità tecnologiche nel settore delle caldaie a biomasse legnose.
Nella piazza “ PF-Technologie “ le novità sono state presentate direttamente dalle aziende che operano sul mercato italiano con casi esempio di proprie realizzazioni.
Gli interventi delle aziende si sono alternati con alcune presentazioni di AIEL sui temi più generali e d’interesse comune: la caratterizzazione energetica dei combustibili legnosi, il processo di combustione del legno e altre specifiche tematiche in collaborazione con altre aziende ed Enti.
A Progetto Fuoco si è molto parlato anche di come reperire la legna da ardere nei moderni impianti che oggi consentono rendimenti termici altissimi (85-90%) con costi decisamente competitivi rispetto ai combustibili fossili; e si è ricordato che ogni anno in Italia si bruciano 15 milioni di tonnellate di legna derivate da selvicoltura e boschi cedui, mentre chi fornisce segatura e trucioli ai produttori di pellet (il 60% sono attivi tra Lombardia, Friuli e Veneto) sono essenzialmente le industrie del legno.
Venerdi 25 gennaio durante il Corso su“Strumenti di supporto alla valutazione di attività di fornitura di calore da biomasse legnose”, si è parlato della scelta dei siti che dipende dalla Valutazione Ambientale Strategica con la quale le comunità esprimono il loro parere nonostante le autorità locali ritengano di avere il diritto di decisione finale.
E’ stato inoltre illustrato il Vale (Valutazione Agricoltura da Legno) proposto da Davide Pettenella dell’Università di Padova: programma che elabora automaticamente i dati tecnico-economici dell’impianto ipotizzato.
Il corso intensivo curato da Raffaele Cavalli e Stefano Grigolato dell’Università di Padova col patrocinio della facoltà di Agraria, ha confrontato esperienze regionali venete e toscane.
Modificare il decreto legge 152 sul controllo degli impianti termici civili sopra i 35 kWh(in fase di riscrittura). L’ha chiesto alla Fiera di Verona la Confartigianato al convegno su Sicurezza e risparmio energetico con i biocombustibili legnosi, organizzato a Progetto Fuoco in collaborazione con Assocosma (Associazione Nazionale Costruttori di stufe). Luca Falco vice presidente della Confartigianato Bruciatoristi Manutentori (circa 20.000 associati), ne ha ricordato alcune norme di impossibile applicazione. “Quel che ci serve sono regole certe e la rassicurazione che non saranno sanzionati gli artigiani che non possono ritenersi responsabili di ciò che l’utente brucia e quindi dell’origine dei fumi emessi dagli impianti”.
Nei convegni in Fiera si sono affrontati anche i temi dello “ Sviluppo e potenzialità della stufe ad accumulo” a cura della Provincia Autonoma di Trento mentre a cura del CTI - Comitato Termotecnico Italiano -,è stato sviluppato il tema della “Qualità e caratteristiche dei biocombustibili legnosi”
Tra le iniziative collaterali, le dimostrazioni dei maestri spazzacamini e dei tecnici fumisti dell’ANFUS (in rappresentanza di 400 aziende), l’esposizione dei prodotti radianti tradizionali e innovativi del Trentino, e l’esposizione dei progetti vincitori del concorso Riabita 2007, curato da Rima editrice.
Maria Giovanna Benacchio
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