Quando Bill Gates vuole dare una bella immagine di sé, apre una fondazione e la dedica alla ricerca. Quando i magnati nostrani vogliono dare una bella immagine di loro, comprano una squadra di calcio. In Italia le fondazioni scientifiche non hanno mai riscosso il successo di cui godono all’estero. Solo ultimamente si assiste a un’inversione di tendenza. Secondo l’Istat, il settore sta crescendo a gran ritmo: dei circa 5000 enti attivi, il 54,6% si è costituito nell’ultimo decennio e dispone di un patrimonio intorno agli 85 miliardi, uno dei più consistenti in Europa. Le sole 88 fondazioni di origine bancaria, infine, nel 2006 hanno messo a disposizione della ricerca 171 milioni di euro. Pochi, a fronte della patrimonializzazione disponibile, ma pur sempre il 20% in più dell’anno precedente.

Ma nel 1988, quando l’imprenditore Marino Golinelli decise di avviare una fondazione scientifica, le cose stavano ben diversamente. «Sì, sono stato un vero pioniere. Già solo il fatto di averla intitolata a me stesso, e non alla memoria di qualcuno, è stato un segnale importante. Qualcuno ai tempi avrà pensato a una botta di narcisismo, invece significa: Marino Golinelli è impegnato in prima persona nella realizzazione degli scopi enunciati nello statuto. E guarda avanti, al futuro». Non male, per un signore prossimo agli 88 anni, buona parte dei quali trascorsi da protagonista nel mondo della farmacologia. E l’istituzione da lui creata lo rispecchia in pieno: è la decana degli enti privati filantropici attivi in campo scientifico, ma è anche la più innovativa e dinamica.

Oggi la Fondazione “Marino Golinelli” compie vent’anni, ed è tempo di bilanci. «Bilanci decisamente positivi – afferma il diretto interessato. – La mia fondazione è stata tra le prime realtà nazionali a farsi interprete delle istanze di diffusione generalizzata della cultura scientifica, istanze che solo in tempi recenti e solo in parte sono state raccolte dalle pubbliche istituzioni». Sono nati così il Life Learning Center, centro di formazione permanente sulle scienze della vita al servizio delle scuole costituito nel 2000 in partnership con l’Università di Bologna, La Scienza in Piazza, iniziativa itinerante che prevede l’allestimento di laboratori in luoghi informali dove tutti possono accedere, dunque valida alternativa ai costosissimi science center.

Ma la Fondazione è anche BIO e-learning, progetto pilota per la formazione e la didattica a distanza sulle scienze della vita, cofinanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca; Come un Parlamento, che coinvolge i giovani attraverso processi di governance su tematiche di frontiera come gli OGM e la mappatura genetica o tematiche legate all’ambiente. La FMG, inoltre, da circa un decennio supporta l’Unità Operativa di Angiologia dell’Ospedale S. Orsola Malpighi di Bologna, che grazie a questo contributo è diventata centro di eccellenza a livello internazionale. «Posso dire senza tema di smentite che in un’Italia dove c’è una mancanza cronica di risorse pubbliche per la ricerca e l’istruzione, e dove il sistema delle imprese arriva solo fino a un certo punto, la mia Fondazione ha saputo giocare un ruolo di cruciale importanza, supplendo almeno in parte a questo deficit».

Sì, c’è davvero di che essere orgogliosi. E Golinelli si appresta infatti a festeggiare con tutti gli onori i vent’anni della sua splendida creatura. «Stiamo lavorando alla seconda edizione del convegno internazionale Scienze della Vita e Nuovo Umanesimo (la prima si tenne nel 2000 a Bologna, ed ebbe tra i suoi partecipanti eminenti personalità rappresentative del mondo della ricerca internazionale, come Luca Cavalli Sforza, Francisco Ayala, Tristam Enghelhardt). Ancora una volta saranno trattati i temi più stringenti dell’attualità scientifica. Per La Scienza in Piazza abbiamo in programma una grande manifestazione a partire dal mese di settembre. Il BIO e-learning è stato appena presentato al Festival delle Scienze di Roma, e sono allo studio proposte per l’adozione e diffusione su grande scala di questo come di altri nostri progetti. Infine per quanto riguarda il Life Learning Center espanderemo l’offerta didattica con l’aggiunta di nuovi protocolli e il potenziamento del laboratorio informatico, grazie ad una importante donazione della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, ma anche con la disponibilità di una seconda lab-car, che sarà allestita e resa operativa già dal prossimo mese con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola per portare il laboratorio direttamente alle scuole dei territori di Ravenna e Imola.». Intanto la FMG ha già lanciato il Premio “Giampiero Puppi” per una tesi di dottorato sullo studio della fisica e dell’astrofisica: c’è tempo fino al 30 settembre per aggiudicarsi i 3.000 euro in palio.

Il futuro? «Continuare con sempre maggiore determinazione il cammino intrapreso, da condividere magari con validi compagni di viaggio. Perché è vero, l’imprenditore ha il compito di realizzare profitto per creare ricchezza, ma poi deve rendere alla società quello che ha ricevuto. Considero questo il mio dovere: questa è la convinzione che mi anima».

Ufficio stampa: Sofia Martignani