20000 sono state le carte oggetto di frode o clonate
07/02/2008
Secondo rilevazioni dell'Abi su 52 milioni di carte in circolazione in Italia, 20 mila sono state oggetto di frode o clonate, una percentuale ritenuta ancora modesta, ma che implica certo un'attenzione costante verso il fenomeno delle frodi informatiche. Ad operare su scala 'professionale' sono in particolare le organizzazioni criminali dell’Est europeo e cinesi. Gli esercizi più colpiti dalle frodi sono gioiellerie, marchi del lusso e negozi di high tech. Il Sole 24 Ore, basandosi su dati forniti da Mastercard, unico circuito a fornire statistiche sul fenomeno delle truffe, riferisce che in Europa la percentuale delle frodi legate al totale dei volumi di spesa con carte Mastercard è stata pari allo 0,07% nei primi 9 mesi del 2004, in termini assoluti oltre 150 milioni di euro. In Italia invece la percentuale delle frodi sul totale dei volumi generati è stata leggermente più bassa di quella europea: lo 0,047% del transato. Il fenomeno più diffuso in Italia è quello della clonazione tramite skimmer; piccoli strumenti installati, assieme a una microcamera camuffati sugli sportelli automatici che sono in grado di leggere tutti i dati sensibili della carta, spesso grazie anche ad una finta tastiera. E’ in crescita tuttavia anche il reato di furto d'identità che consiste nell’utilizzo di dati personali sottratti in modo fraudolento da criminali alla vittima ignara, dati utilizzati per richiedere una nuova carta o per accedere al conto del titolare impersonandolo. Un altro raggiro piuttosto comune è il cosiddetto Lebanese Loop: un dispositivo applicato agli sportelli automatici che trattiene la carta inserita dal titolare, dando modo ai criminali di venire 'in aiuto' al malcapitato, carpendone il Pin (fatto digitare nuovamente) e associandolo poi alla carta stessa recuperata appena il titolare si allontana.
il Presidente
Carlo Garofolini
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