E' gà' emergenza idrica: l'Anbi diffonde i primi dati
Analoga situazione di evidente difficoltà si evidenzia negli invasi minori, anche della Campania; preoccupazione per le riserve idriche viene segnalata pure in Umbria e Marche. In peggioramento sono le disponibilità idriche in Sicilia mentre, in Sardegna, a destare allarme è, soprattutto, la situazione del bacino di monte Leone, sul fiume Temo: oggi ha una disponibilità pari a 18,1 metri cubi d'acqua (un anno fa erano 46,6 milioni di metri cubi e la capacità massima è pari a 81,2 milioni di metri cubi).
Non va sostanzialmente meglio al Nord Italia, dove i grandi laghi segnano livelli inferiori alle medie stagionali: la situazione più grave è quella del lago Maggiore, la cui attuale altezza idrometrica (circa 28 centimetri) è poco più di un terzo del livello generalmente segnato in questo periodo dell'anno; in marcata sofferenza permane anche il lago di Garda, le cui acque segnano un'altezza idrometrica di cm. 67,5 contro una media stagionale tra i 90 ed 100 centimetri mentre si segnala in ripresa il lago di Como (altezza idrometrica cm. 10,1 contro una media stagionale, però, di circa 18 centimetri).
“E' la conferma – commenta Massimo Gargano, Presidente A.N.B.I. - che necessitano, anche nell'Italia meridionale, nuovi interventi infrastrutturali, capaci di raccogliere fino all'ultima goccia di pioggia e di ottimizzare l'uso delle risorse idriche disponibili. Se un importante contributo sta arrivando dagli interventi previsti dal Programma Irriguo Nazionale, nulla di significativo si deve registrare sul versante della capacità di accumulo idrico del Paese: salvo qualche sporadico intervento realizzato dai Consorzi di bonifica, servono precise scelte, ad ogni livello, per dotare l'Italia di quella rete di invasi, ormai indispensabile a fronte di un andamento climatico sempre più incerto. Lo ribadiamo: serve un Piano Nazionale degli Invasi per evitare che, ormai ogni anno, si debba solo sperare nella clemenza di Giove Pluvio!”
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