“Le Montagne”
08/02/2008
E’“Le Montagne” il tema che domina la programmazione futura del territorio bellunese. L’indicazione è emersa da una serie di incontri avuti all’Auditorium di Belluno dall’Assessore regionale alle Politiche per il Territorio Renzo Marangon con i rappresentanti dei Comuni, i Presidenti delle Comunità Montane e gli esponenti delle principali Associazioni e Fondazioni bellunesi, per confrontare le pianificazioni in corso tra il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) e il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). “Un incontro estremamente positivo – ha detto Marangon – dal quale sono emerse alcune interessanti ipotesi progettuali condivise per il governo del territorio montano”. Tra queste, Marangon fa notare la possibilità di utilizzare il meccanismo della “perequazione territoriale”, i collegamenti intervallivi e la cosiddetta “viabilità slow”, la necessità di limitare il fenomeno delle seconde case, la necessità di recuperare il patrimonio edilizie esistente, la possibilità di affidare alle “Regole” la realizzazione di “ecovillaggi” nella montagna, l’opportunità di sviluppo e utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, la promozione di una rete di cultura e innovazione sull’asse Belluno-Feltre. In una successiva riunione, tenutasi in Municipio, l’Assessore regionale ha incontrato i Comuni contermini al capoluogo ed ha preso visione di alcune proposte integrative redatte dai Comuni stessi rispetto al Documento Preliminare del PTRC per l’ambito territoriale che gravita su Belluno. Si sono evidenziate alcune linee guida per uno sviluppo sostenibile della Montagna e per definire gli assetti su cui puntare per fare di Belluno la “Città delle Dolomiti”. Tra le ipotesi di programmazione, è emersa in particolare quella di disegnare per Belluno una città che, partendo da Longarone e passando per Ponte nelle Alpi, abbia nella ferrovia un nuovo asse ordinatore del sistema urbano. “Belluno – è stato sottolineato da tutti – va vista come città dove si cerca la ‘qualità totale’, iniziando a ripensare, in una logica di sostenibilità, le quattro aree produttive esistenti e favorendo il cablaggio dell’intero sistema urbano mediante la creazione di una piazza multimediale”. Dagli incontri è emersa anche la necessità di ridare significato alle aree di agricoltura ancora esistenti nei Comuni di Trichiana e Limana, per realizzare dei Distretti Rurali specifici e capaci di miscelare cultura con ospitalità e produzione agricola biologica. Non è infine apparsa condivisibile l’ipotersi di tracciato dell’elettrodotto di 380KV che prevede il passaggio dal confine regionale a Treviso.
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