Serve un impegno concreto per la competitività
“L’applicazione di strategie di innovazione, sia a livello di impresa agricola che della intera filiera – ha detto il direttore generale di Confagricoltura alla platea di agricoltori torinesi – è fondamentale, in relazione alle sfide della competitività che ci pongono l’apertura dei mercati e le profonde trasformazioni della società e del quadro normativo, a cominciare dalla politica agricola comune”.
Bianco ha ricordato Fieragricola - il salone dell’agricoltura conclusosi alcuni giorni fa a Verona – dove Confagricoltura ha presentato il “Rapporto sull’agricoltura” di Nomisma, che puntava proprio sulla competitività dell’agricoltura italiana di fronte ai nuovi scenari evolutivi. E Taormina, dove a marzo si svolgerà il II Forum di Confagricoltura, ancora una volta incentrato sul “futuro fertile” dell’agricoltura e sul ruolo propulsivo di quella “minoranza trainante” di imprese leader che sostengono e rilanciano il made in Italy.
Da Verona, a Torino, a Taormina: l’agricoltura trainante è al centro dell’attenzione e degli interessi del “sindacato di progetto”, qual è Confagricoltura, che analizza gli scenari e definisce le linee strategiche. “Ma lo sforzo delle aziende leader – ha rimarcato Bianco - va sostenuto ed incoraggiato. Richiede più flessibilità e meno burocrazia”.
Il direttore generale ha quindi sottolineato alcune macro proposte-obiettivi della propria Organizzazione che la politica dovrà concretizzare in norme ed opportunità, nell’ottica del’innovazione. In estrema sintesi:
-superare il limite dimensionale delle aziende agro-alimentari, facilitando l’adozione di strategie di innovazione e l’utilizzo delle più moderne tecnologie;
-agevolare l’adozione e l’utilizzo “in rete” di soluzioni innovative. In questo senso, occorre progredire per migliorare “la trasmissione” delle innovazioni alle diverse imprese presenti sul territorio;
-accrescere e migliorare la disponibilità del capitale umano, con riferimento non solo alla attività imprenditoriale o, comunque, svolta in maniera autonoma, ma anche al lavoro dipendente, ricordando come la scarsità di manodopera qualificata sia un vincolo per diverse importanti colture agricole;
-agevolare il finanziamento delle innovazioni – aspetto non meno rilevante dei precedenti – con particolare riferimento alle innovazioni di base (es. acquisizione di macchinari) e all’assunzione di strategie innovative più sofisticate.
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