All'Arsenale di Venezia la "City" del Nordest
Per Venezia sono in previsione nuove infrastrutture e collegamenti rapidi con la terraferma (uno su tutti, la sublagunare) e la città vanta da sempre un prestigio internazionale che calamita l'attenzione sociale a tutti i livelli. Dunque il primo passo per l'operazione è quello di creare un tavolo di concertazione tra le più importanti istituzioni finanziarie del territorio (istituti di credito e strutture di derivazione imprenditoriale) per stendere un progetto per il ripensamento dell'Arsenale condiviso, strutturato e al tempo stesso mirato a salvaguardare i delicati equilibri di Venezia.
"La nostra preoccupazione - spiega il presidente della Confartigianato provinciale Giuseppe Molin - è che, dopo le grandi fusioni di istituti di credito, il perno della finanza italiana rimanga completamente spostato a Nordovest lungo l'asse Milano-Torino. Per questo vorremmo che le banche che ancora hanno la sede e il cuore nel Nordest (Veneto Banca, BPVN, Banca Popolare di Vicenza, le banche di credito cooperativo, ma anche Cassa di Risparmio di Venezia) concorressero alla realizzazione di quella che potrebbe diventare la nuova City del Nordest. Un marketplace capace di attrarre gli investimenti anche dei grandi gruppi bancari nazionali e internazionali, ma soprattutto un salotto buono nel quale si fanno relazioni, passano le trattative strategiche rivolte ai mercati dell'Est Europa e dell'Asia. Un contesto nuovo, dinamico e vivace, attraverso il quale restituire a Venezia quel ruolo di porta d'Oriente che ne ha fatto la grandezza". Infatti Molin non pensa alle sole banche: "Venezia dovrebbe diventare un polo di riferimento, con l'intervento dei fondi di investimento e delle società finanziarie che hanno sede a Nordest, ma anche dei grandi investitori istituzionali (ad esempio Save). Concentrando tutte queste energie, l'Arsenale può accreditarsi come luogo di riferimento per tutta l'area che guarda alla Mitteleuropa".
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